cosmetici ad uso cutaneo non testati su animali

    DOMANDA

    Buongiorno, Le scrivo per chiederle un’informazione nella speranza che la mia domanda sia pertinente alla Sua area di competenza (nel caso non lo fosse mi scuso in anticipo). Vorrei sapere su cosa vengono testati i prodotti cosmetici (creme, lozioni, shampoo ecc.) non testati su animali e che differenza c’è (dal punto di vista della loro sperimentazione e dei test di tollerabilità ad essi relativi) rispetto a quelli testati su animali.
    La ringrazio molto per la Sua attenzione e Le auguro una buona giornata.

    RISPOSTA

    L’impiego di test sugli animali per sostanze da utilizzare nell’uomo e potenzialmente dannose come farmaci, additivi alimentari, cosmetici, un tempo sancito per legge, tende a essere sostituito da test in vitro e su cellule in coltura. Entro pochi anni, in ottemperanza a svariate direttive europee, i test effettuati sugli animali per verificare la sicurezza dei cosmetici dovranno essere definitivamente archiviati, a condizione, però, che si trovino metodi alternativi ugualmente efficaci. Gli animali più utilizzati nei test sui prodotti cosmetici sono topi, ratti, criceti, cavie e conigli. I test utilizzati sono molteplici. Gli esempi più noti sono i test di irritazione dell’occhio con sostanze poste nell’occhio di conigli, e i test di irritazione della pelle con sostanze poste sulla pelle tosata o scorticata dell’animale. Alternative a questi test impiegano, come si è detto, equivalenti dell’organo pelle in coltura, speciali membrane e rilevatori chimici.
    Cordiali saluti

    Luigi Naldi

    Luigi Naldi

    Luigi Naldi

    Dermatologo degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Nato a Chioggia (Venezia) nel 1954, si è laureato in chirurgia e medicina all’Università di Pavia, specializzandosi in allergologia e dermatologia presso lo stesso Ateneo. Dal 2003 è presidente del Centro Studi Gised (Gruppo italiano studi epidemiologici in dermatologia), centro di ricerca in dermatologia degli Ospedali Riuniti di Bergamo.
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