adenocarcinoma prostatico

    DOMANDA

    Gentile Dottore sottopongo alla sua attenzione la diagnosi di mapping prostatico :
    età 58 anni – in un apice di uno dei due frustoli “Dx3” è presente un focolaio (20% della superficie del frustolo) di “adenocarcinoma prostatico (Gleason : 6(3+3), associato a PIN high-grade”.
    Non evidenza di infiltrazione neoplastica perineurale.
    L’altro frustolo è indenne.
    Tutti i rimanenti frustoli (ne sono stati analizzati 8 + 2 frammenti lobo dx e 7 lobo sx + por. int. med frammenti e base mediale TZS1 frammenti e TZS” frammenti)indipendentemente dalla sede del prelievo, sono costituiti da parenchima prostatico esente da alterazioni istologiche significative.
    Secondo Lei bisogna agire o attendere?
    La ringrazio infinitamente

    RISPOSTA

    Il mio personale consiglio sarebbe quello di trattarlo chirurgicamente con tecniche adeguate alla preservazione funzionale, sia per la continenza che per la potenza sessuale.
    Questo perché si tratta di una percentuale di riscontro neoplastico nel frustolo bioptico abbastanza importante (20%) e per la localizzazione apicale, zona prostatica in cui sappiamo non esistere una vera e propria “capsula” che, in qualche modo, possa fungere da barriera alla diffusione delle cellule.
    Se il psa è comunque inferiore ai 10 ng/ml potrebbe essere presa in considerazione l’opzione della sorveglianza attiva che comporta una rebiopsia adeguata fra 3-6 mesi al massimo
    grazie

    Carlo Introini

    Carlo Introini

    Carlo Introini

    ESPERTO IN CHIRURGIA URO-ONCOLOGICA E RICOSTRUTTIVA. Responsabile del dipartimento di urologia del gruppo Policlinico di Monza, sedi di Alessandria e Vercelli. Nato a Savona nel 1966, si è laureato in medicina nel 1993 e si è specializzato in urologia nel 2000. È segretario nazionale dell’Auro, Associazione urologi italiani. Attualmente Direttore S S A Urologia Ospedale […]
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