DOMANDA
Egr. Dott. Teggi, ebbene il mio problema, sono gli acufeni. Ultimo responso (quasi 2 anni fa ) : ipoacusia da danno neurosensoriale più grave a sx con acufeni. Bene, a prescindere dal referto del medico, vorrei descrivere brevemente quello che è successo prima che avvertissi il problema degli acufeni. Essi si sono manifestati dopo aver vissuto un anno di fortissimi tensioni lavorative sia fisiche che psicologiche, alle quali si aggiunsero altre problematiche, poi rientrate, riguardanti alcuni esami clinici fatti per routine, che mi causarono un surplace di ansia e angoscia perenne. Ecco proprio dopo il “cessato allarme” si sono palesati gli acufeni, fluttuanti al lato sx e che in alcuni giorni non percepisco affatto. Questa alternanza di percezione mi fa pensare: essendo un danno neurosensoriale dovrei avvertirlo sempre e non quasi per niente in alcuni giorni. Inoltre, nel 2002 ho già avuto acufeni per molto tempo che poi non so come sono spariti, e a dire il vero neanche quando. Sono un tipo emotivo e per questo Le chiedo se il mio problema potrebbe essere dovuto più a un fatto emotivo e se così fosse, secondo Lei, a chi potrei rivolgermi. La ringrazio.
RISPOSTA
Gentile Signore,
l’aspetto emotivo sicuramente gioca un ruolo nel fastidio provocato dall’acufene e deve essere valutato e trattato.
Ricordo peraltro quanto già scritto in precedenti risposte ed interventi: un acufene si genera lungo le vie acustiche a seguito di una diminuzione di udito, si mantiene, oltre che per l’aspetto emotivo, se la diminuzione di udito persiste. In particolare la fluttuazione dell’acufene potrebbe essere legato ai già citati aspetti emotivi, ma anche a fluttuazione della soglia uditiva. In alcune condizioni le perdite di udito anche neurosensoriali possono “fluttuare”, determinando una fluttuazione anche dell’acufene. Ove questo aspetto fosse già stato indagato, sappia che le persone con acufene e diminuzione di udito spesso traggono consistenti benefici per l’acufene da una protesizzazione acustica che lasci il condotto uditivo il meno ostruito possibile (questa tipologia di protesi si chiama “open-fitting”).
Porgo distinti saluti
Roberto Teggi