DOMANDA
Buongiorno dottore,
le spiego la mia situazione. Lo scorso novembre ho avuto un aborto spontaneo alla 20 settimana di gravidanza. Mi erano stati riscontrati CMV (media avidità, non databile) e ureaplasma. I medici non hanno saputo dire con esattezza se l’aborto sia stato dovuto a CMV, a urealpasma o a cos’altro.
Ho fatto 3 cure di antibiotici per debellare l’urealpasma, che però è risultato resistente a tutte le cure (nonostante l’antibiogramma fosse sensibile agli antibiotici somministratimi). Il ginecologo mi ha a questo punto consigliato di ‘convivere’ con l’ureaplasma e cercare liberamente una nuova gravidanza.
Attualmente sono alla 9 settimana di una nuova gravidanza, e il tampone ha rivelato (ovviamente) ancora l’ureaplasma urealiticum. Il ginecologo mi sconsiglia di assumere ulteriori antibiotici, e di lasciare alla natura il proprio corso.
Secondo lei dovrei provare altre cure, o semplicemente ‘fidarmi’ e sperare che questa volta tutto vada per il meglio?
La ringrazio.
RISPOSTA
Non c’è ancora alcuna certa correlazione tra la presenza di Ureaplasma e l’aborto spontaneo, in quanto si tratta di un microrganismo normalmente presente in molte donne del tutto asintomatiche che portano regolarmente a termine la gravidanza. Nè ci sono razionali per il suo trattamento in tutte le condizioni in cui non sia presente una sintomatologia specifica correlabile. Per cui, per quanto riguarda il suo caso, concordo con la scelta del suo ginecologo.