sesso incompleto

    DOMANDA

    Gentile dott.ssa Fabrizi, ho un problema che da tempo mi fa riflettere.
    Sono fidanzata da 6 mesi circa con un ragazzo di cui sono follemente innamorata. Dopo aver concluso la mia vecchia storia questo agosto durata ben 6 anni, alquanto logorante, finalmente mi sono riscoperta innamorata. E’ successo tutto molto in fretta, certamente, dato che già a settembre frequentavo il mio attuale fidanzato. Non so se è questo il motivo per cui ho dei problemi ad avere rapporti sessuali completi con lui. Mi spiego meglio. Ho un rapporto abbastanza appagante con lui, lo trovo fisicamente perfetto e esteticamente mi piace molto. Non ho però ancora provato un vero ogasmo con lui e soprattutto non riesco mai a guidare l’amplesso. Provo come una sensazione di disagio intenso quando lui mi chiede di prendere iniziativa o di dominarlo, rifiuto con nervosismo anche quando mi chiede semplicemente di adagiarmi su di lui. Non provo però nessun tipo di problema nel concedermi da tutti gli altri aspetti per cercare di rendere il nostro rapporto più completo possibile. Questo sta diventando un problema in quanto per lui il sesso è molto importante(ma anche per me e per chi non lo è?)e sempre di più tira fuori l’argomento davanti al quale io mi ammutolisco senza quindi trovare una soluzione.
    Gradurei un suo aiuto, grazie in anticipo per l’attenzione, Francesca.

    RISPOSTA

    Gentile lettrice,
    il mancato raggiungimento del piacere spesso ha un unico grande nemico: l’ansia. L’inizio di una nuova relazione è fonte di emozioni contrastanti: ci si sente travolte da un turbine di sensazioni positive che si accompagnano però, a una serie di dubbi, domande e paure relativi all’inizio di una nuova storia d’amore. L’ansia provoca il rilascio di una quantità di sostanze chimiche che interferiscono con la naturale spontaneità della risposta sessuale. Si tratta infatti di una problematica che si manifesta dal punto di vista fisico, ma che ha un’origine squisitamente psichica. L’eventualità di sbagliare, di non soddisfare o di deludere il partner gioca un ruolo fondamentale in questo processo. Ciò che succede nella maggior parte dei casi è che la persona, durante il rapporto, da attore che agisce direttamente nella scena diventa una sorta di spettatore, che valuta dall’esterno la propria prestazione sessuale. L’attenzione viene concentrata non sull’effetto dei propri comportamenti sessuali, ma sul come si sta agendo, impedendo alla persona di godere dell’esperienza erotica. È fondamentale condividere il problema con il proprio compagno per migliorare l’intimità. Confidenza, ironia, complicità e atmosfera possono favorire l’intesa. Inoltre, se il problema persiste, le consiglio di richiedere il consulto di uno psico-sessuologo.
    Cordiali saluti

    Adele Fabrizi

    Adele Fabrizi

    Laureata in Psicologia presso l’Università “Sapienza” di Roma e psicoterapeuta, da circa trent’anni si occupa di sessuologia come didatta e supervisore della Scuola di Formazione in Sessuologia Clinica dell’ISC (Istituto di Sessuologia Clinica); già docente di Sessuologia Clinica presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Fondazione Santa Lucia IRCCS. Fa parte del Comitato Direttivo […]
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