Paura di vivere

    DOMANDA

    Gentile Dott. Rizzardo
    Ho 59 anni, una vita molto attiva fino ad alcuni anni fa, quando è mancata mia madre. Da allora, pur continuando a fare le stesse cose, sono diventata malinconica e con molta ansia. Un periodo non riuscivo a stare con i miei arenti più stretti e nipoti perchè venivo assalita dalla paura di perderli e la sofferenza era talmente forte che mi calmavo solo stando lontano da loro. Sono andata da una psichiatra/psicoterapeuta ma secondo lei data l’età non c’era da approfondire le cause ma trovare il modo di reagire al meglio. Ora ho anche un altro problema che mi assilla: ho paura del mio corpo, lo vedo come un nemico che mi può tradire, se vado dal medico penso sempre che mi debba dare cattive notizie, sono ossessionata dalla paura che possa succedere qualcosa ai miei. Quando guardo la tv o sono al supermercato osservo come possano le persone sorridere e vivere. Prendo l’alprazolam ma mi accorgo di avere bisogno di aiuto e forse dovrò cambiare la psichiatra che a volte si mostra impaziente quando io le racconto queste stranezze. Gradirei un suo parere circa il trattamento di cui avrei bisogno. Grazie e cordiali saluti. M.

    RISPOSTA

    Gentile signora,
    la perdita di un legame significativo ci costringe ad affrontare all’improvviso la nostra impotenza di fronte alla inevitabilità della morte e sperimentiamo crudamente i limiti della nostra autosufficienza, soprattutto quando l’età avanza. Questo trauma a volte è difficile da superare, in particolare se rievoca eventi di separazione o perdita vissuti nella prima infanzia, di cui il nostro cervello conserva tracce durature. In conseguenza della perdita della mamma probabilmente lei è stata sopraffatta dalle tendenze autosvalutative e da probabili sensi di colpa che tuttora causano l’ansia e la tristezza. L’immagine indebolita di sè e il conseguente senso di fragilità possono causare la paura delle malattie (nosofobia)proprie o dei suoi cari. Una psicoterapia potrà aiutarla a migliorare l’autostima e a ricostruire un’immagine di sè più solida e in sintonia con le sue reali capacità di affrontare i problemi, quelle capacità che ha dimostrato di avere prima del trauma, e che sono il frutto delle esperienze di vita positive, grazie alle quali si impara ad affrontare le avversità e a contrastare le esperienze negative. Lo psichiatra potrà
    valutare l’opportunità di utilizzare un antidepressivo. Cordiali saluti

    Renzo Rizzardo

    Renzo Rizzardo

    ESPERTO IN DISTURBI DELL’UMORE E D’ANSIA. Già professore a contratto di psichiatria all’Università di Padova. Nato a Basiliano (Udine) nel 1946, si è laureato e specializzato in psichiatria a Padova. È stato responsabile del centro di salute mentale dell’Università di Padova e coordinatore regionale per il Triveneto della Sirp (Società italiana di riabilitazione psicosociale). Si […]
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