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    DOMANDA

    Gentile dottore, nel giro di un mese ho fatto vari esami RX (torace), RM con contrasto, TAC con contrasto (addome completo).Per motivi che non sto a scrivere (inutile perder tempo)dovrei fare un’altra tac. Per girare l’ostacolo, questa volta ho pensato di farla senza mezzo di contrasto. Le domande che cortesemente Le pongo, sono:
    1. Quali sono le differnze dei risultati diagnostici tra tac con e senza contrasto relativamente alla TAC ADDOME? (In particolare per avere notizie su eventuale formazione primitiva renale e su linfonodi in regione periesofagea,periaortica al passaggio toraco addominale)
    2. Quali informazioni offre in più rispetto all’ecografia(sempre addome)la TAC SENZA mezzo di contrasto e quali in meno rispetto alla tac con contrasto?
    3. Nel caso non mi diano la possibilità di farla senza contrasto e quindi sia costretta al MDC, quali sono i danni al fisico causati da 2 tac con contrasto fatte nel giro di una settimana? Grazie della risposta.

    RISPOSTA

    Andiamo con ordine :
    1) Se parliamo di visualizzazione di linfonodi retroperitoneali sono visibili sia alla Tc con contrasto che in quella senza, a patto di utilizzare una Tc di ultima generazione. Una neoplasia renale richiede obbligatoriamente l’uso del mezzo di contrasto.
    2) rimanendo sullo stesso quesito la Tc senza mdc dà maggiori informazioni sui linfonodi, rispetto all’ecografia, ove vengono spesso mascherati dal contenuto intestinale sovrapposto. Per la neoplasia renale l’ecografia dà informazioni intermedie tra Tc senza mdc e con contrasto, ma non è generalmente sufficiente se il paziente deve essere poi sottosposto ad un intervento chirurgico.
    3) la tossicità di due Tc con mdc fatte a breve distanza di tempo non è valutabile in quanto manca un dato essenziale: che tipo di contrasto è stato somministrato ed in quale quantità ? Oggi, a seconda della macchina che viene utilizzata e dell’abilità dell’operatore una Tc può essere effettuata con quantitativi di mdc somministrato estremamente diversi, con differenze anche del 50-100 %. Quindi due esami fatti ad esempio con 80 ml di contrasto sono ben diversi come tossicità da un solo esame fatto con 150 ml. Generalmente il medico radiologo, se conosce il caso, sa come regolarsi la seconda volta.
    Pertanto non sono in grado di rispondere a questo quesito, ma credo che il medico cui si rivolgerà metterà in atto tutte le accortezze per minimizzare rischi e tossicità.
    Cari saluti

    Paolo Campioni

    Paolo Campioni

    Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università Cattolica di Roma, dove si è specializzato in medicina nucleare e in radiologia (indirizzo radiodiagnostica). È professore di diagnostica per immagini e radioterapia all’Università di Ferrara e lavora presso l’Arcispedale S.Anna di Ferrara-Cona.
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