insonnia

    DOMANDA

    gentile dottore,
    le premetto che sono ansioso dalla nascita; oggi ho 59 anni e la mia ansia si è ulteriormente accentuata da quando mi è stato riscontrato un BBSX completo, ben compensato, anche se sono mederatamente iperteso (140/90)e per questo assumo Beta Bloccante e Ace Inibitore in dosi molto besse al mattino e alla sera. Da quel momento, sono passati circa 4 anni e la qualità del sonno è diventata scadente: ho un facile addormentamento, appena vado a letto (alle ore 21,30) mi addormento; in pratica posso dire che mi addormento in fase già REM; il risveglio è altrettanto repentino e varia (può avvenire dopo un’ora, dopo due ore, dopo tre, se tutto va bene dopo quattro ore); difficile diventa riaddormentarmi e quando ci riesco i risvegli avvengono dopo pochi minuti o qualche ora, con tanto di attività onirica (popolata da persone per la maggior parte defunte) anche durante questi brevi periodi di sonno; spesso mi alzo dal letto per poi ritornarvi dopo mezz’ora; se invece vado a dormire più tardi (intorno alle 23 circa), diventa difficile anche l’addormentamento. Sono in cura da uno psichiatra psicoterapeuta e rifiuto categoricamente gli antidepressivi per via del BBSX e la leggera ipertensione, mentre al bisogno assomo ansiolitici (benzodiazepine). Le chiedo: tutto è riconducibile all’ansia, al panico, allo stress ecc..? la ringrazio anticipatamente per la sua autorevole risposta.
    Giovanni53CB

    RISPOSTA

    Caro signore,
    innanzitutto bisognerebbe avere un quadro più completo di prima dell’inizio della terapia, di ciò che è accaduto in quel periodo e della storia clinica in generale. Comunque quello che si può dire è che alcuni farmaci (Beta bloccanti ad es) possono peggiorare la qualità del sonno; però è anche vero che altri farmaci indicati per l’insonnia non si possono usare quando ci sono anomalie della conduzione cardica (es Trazodone); quindi questo complica un attimo le cose. Inoltre, la sua abitudine di addormentarsi alle 21.30 viene dalla aumentata “pressione omeostatica” per il sonno determinata dal risveglio precoce mattutino e quindi dalle molte ore trascorse in veglia. Bisognerebbe interrompere questo circolo vizioso, facendo qualcosa di interessante per vincere la sonnolenza serale, ed andare a letto più tardi 22.30 o meglio 23-23.30 cercando di far coincidere il tempo di letto con quello di sonno, tuttavia non rimanendo a letto più di 7 h circa. Non credo si addormenti direttamente in fase REM, anche se nella depressione la fase REM è anticipata (ma non all’addormentamento). Certo controllare e prevenire l’ansia, con i farmaci giusti, potrebbe migliorare il suo sonno, insieme a una gestione migliore delle regole igienche del sonno.

    Marco Zucconi

    Marco Zucconi

    DISTURBI DEL SONNO E PARASONNIE. Professore a contratto presso la scuola di specialità in neurologia dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Neurologo del centro di medicina del sonno dell’ospedale San Raffaele. Nato a Bologna nel 1955, dopo la laurea si è specializzato in neurologia. I suoi interessi principali sono rivolti alle patologie del sonno, come […]
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