DOMANDA
Gentile Dottor Gallieni; sono una ragazza26enne e Le scrivo per chiederLe delle informazioni relative alla dieta da seguire in dialisi. Le spiego meglio..Mio nonno ha 82 anni. Ha scoperto di essere affettato da insufficienza renale quando ne aveva sessanta, ha seguito scrupolosamente la dieta aproteica per quasi ventanni, e purproppo è in dialisi da 3anni (è quindi affetto da uricemia terminale; esegue la dialisi 3 volte a settimana per 4 ore). So che in teoria una volta in dialisi, l’alimentazione può essere abbastanza varia..anche se bisogna evitare cibi con elevata quantità di potassio e bisogna assumere pochissimi liquidi). Ecco Le chiedo quali sono gli alimenti che può tranquillamente mangiare e quali invece vanno “banditi”. un’ultima cosa, mio nonno molto spesso, soprattutto dopo che fa la dialisi, ha la pressione molto bassa, a tal punto da stare male..eppure in gioventù era iperteso!!! Cosa sii può fare per fronteggiare questo abbassamento di pressione arteriosa? Sa Dottore, mio nonno è una persona anziana ma lo è solo anagraficamente, dentro invece è giovane, ama talmente la vita che è riuscito ad accettare anche la dialisi..insomma vuole vivere.. certo, purproppo una volta iniziata la dialisi non si può più uscirne, l”unica cosa è fare di tutto per viverla nel migliore dei modi. Ma come??? Caro Dottore, La ringrazio per la Sua attenzione e per la risposta che vorrà gentilmente darmi. Le invio cordiali saluti
RISPOSTA
Innanzi tutto voglio ringraziarla per il suo interesse riguardo la salute di suo nonno e quindi sulle problematiche dei pazienti che si devono sottoporre a dialisi per poter sopravvivere. Senza dubbio la partecipazione dei familiari ha un ruolo fondamentale nel processo di cura dei nostri pazienti, in quanto la presenza di un supporto familiare migliora gli esiti della cura e d’altra parte non va trascurato l’effetto che la malattia ha sulle persone vicine ai nostri pazienti. Infatti le abitudini di vita possono cambiare anche per loro (ad esempio per le limitazioni nei viaggi, le abitudini alimentari, i problemi legati ai ritmi di dialisi, la convivenza con una malattia cronica, ecc.).
Le risposte specifiche ai quesiti che pone sono difficili da dare in questa sede, perché vanno personalizzate alla situazione specifica dell’individuo. Sono certo che i nefrologi che hanno in cura suo nonno saranno lieti di incontrarla e discutere direttamente con lei degli importanti argomenti che ha indicato nella sua domanda. In generale, gli elementi che pongono un problema di limitazione dietetica sono l’acqua (se la quantità residua di urina non consente di mantenere un peso costante, come purtroppo succede nella maggior parte dei casi), il sodio (contenuto principalmente nel sale), il potassio (in molti alimenti, in questo caso bisogna utilizzare delle tabelle per individuare quelli che ne contengono di più) e il fosforo (anche qui ci sono tabelle specifiche e purtroppo gli alimenti sono diversi da quelli ad alto contenuto di potassio, complicando la scelta degli alimenti). Per evitare di bere eccessivamente, l’accorgimento più importante è mangiare pochissimo sale. Infatti per un paziente in dialisi è impossibile resistere alla sete se mangia cibi salati o aggiunge sale agli alimenti, comportando un marcato accumulo di peso tra una dialisi e l’altra.
A titolo di esempio, tra gli alimenti indicati per un paziente in dialisi vanno ricordati l’olio extravergine di oliva (buona fonte di energia, senza sodio, potassio e fosforo) e l’albume d’uovo, ricco di proteine (anche in questo caso il potassio e il fosforo sono concentrati nel tuorlo).
Un calo della pressione arteriosa durante la seduta di emodialisi è un evento molto comune, dovuto al fatto che è necessario sottrarre in poco tempo i fluidi che si sono accumulati in 2-3 giorni, il che determina una riduzione del volume di sangue. Ci sono diversi approcci per prevenire o limitare questo fenomeno, ma purtroppo non funzionano in tutti i pazienti; anche in questo caso tali rimedi vanno scelti individualmente per cui è importante affidarsi alle cure dei nefrologi del centro dialisi.
Per conoscere meglio la malattia “dalla parte del paziente” le consiglio un libro scritto da un paziente, Franco Siciliano. Si intitola “pensieri in dialisi”.
Nelle prossime settimane/mesi, torni a raccontarci la sua esperienza aggiornandoci su come procedono le cose.
Con i migliori saluti,
Dott. Maurizio Gallieni