Mastectomia: chemioterapia sì o no?

    DOMANDA

    Ho 58 anni-Ho subito una mastectomia totale con asportazione dei linfonoduli.
    Il tumore aveva dimensioni di 4,5 cm di tipo globulare infiltrante -grado istologico G2-invasione vascolare peritumorale assente.
    Stato dei margini: indenne da neoplasia infiltrante il margine di resezione profondo e retroareolare.
    Le metastasi intressano il solo linfonodulo sentinella, mentre gli altri 12 asportati risultano non interessati.
    Stadiazione e caratteristiche biologiche pT2 (4,6 cm) ER95% intensa-PgR 3% intensa Her-2/neu negativa Ki-67 30% – ILV assente.
    Devo ancora discutere con l’oncologo dell’ospedale il trattamento post operatorio che dovrebbe essere a base di terapia endocrina con inibitore dell’aromatasi x 5 anni.
    Da discutere chemioterapia con AC x 4 cicli.
    Il quesito che voglio sottoporVi è se la chemioterapia sia opportuna o se si può evitare,considerandone gli effetti collaterali, alpecia a parte . Eventualmente si può fare in un secondo tempo nel caso gli esami di controllo semestrali evidenziassero una progressione della malattia ?
    Grazie e cordiali saluti

    RISPOSTA

    C’è da chiarire che l’eventuale progressione della malattia indicherebbe che la malattia stessa è diventata cronica. La progressione di malattia si può trattare con terapie adatte ed efficaci, ma in sè indica una condizione differente dall’inizio, cioè non guaribile in modo definitivo. Per questo la chemioterapia, una volta indicata in seguito a intervento chirurgico, andrebbe eseguita quando indicato dagli oncologi perchè potenzia la probabilità che il tumore sia stato curato in via definitiva.