PSEUDOMONAS AERUGINOSA su un soggetto immuno-compromesso

    DOMANDA

    Un mio congiunto è stato colto nel novembre 2012 da emorragia cerebrale in seguito ad un ematoma subdurale. Le sue condizioni si sono aggravate. Ora è allettato , impossibilitato a muoversi e con qualche difficoltà cognitiva.
    In questi giorni abbiamo avuto l’ esito di una urinocoltura che ha evidenziato la presenza del batterio PSEUDOMONAS AERUGINOSA. Il medico di base ha suggerito l’ utilizzo per 10 gg dell’ antibiotico ciprofloxacina. Aggiungo che il mio congiunto utilizza Depakin come antiepilettico ma sembra che non vi siano controindicazioni all’ utilizzo della ciprofloxatina.
    Nel novembre 2012 prese un altro batterio KLEBSIELLA PNEUMONIAE che ha comportato la somministrazione di diversi antibiotici per un periodo non inferiore ai 3 mesi. In quel periodo era ricoverato in una struttura di riabilitazione dove era in stato di isolamento e sotto il controllo di un infettivologo.
    La domanda: data la pericolosità del Pseudomnas Aeruginosa e le condizioni del paziente non sarebbe forse opportuno un ricovero in ospedale ?
    Comunque sia, cessata la terapia antibiotica, quanti giorni bisogna attendere prima di ripetere l’ esame ?
    Grazie

    RISPOSTA

    P. aeruginosa è un batterio gram negativo che viene considerato difficile dal clinico infettivologo. La maggior parte delle infezioni provocate dallo P. Aeruginosa si verifica in pazienti ospedalizzati debilitati o immunocompromessi. Può essere isolato da molti sistemi ed apparati. Nel suo congiunto è stato isolato dall’apparato genito-urinario. Il laboratorio che ha isolato il germe fornisce anche un antibiogramma. Vale a dire saggia quale antibiotico o quali antibiotici risultano maggiormente attivi sul germe. Di solito sono diversi gli antibiotici attivi contro il germe isolato, però lo specialista infettivologo è in grado di scegliere, fra i tanti, la molecola o le molecole (di solito si usano più antibiotici di classi diverse) che sono più attive in base alla MIC (concentrazione minima inibente). Fatta questa premessa, però, le devo dire che è consigliabile che ammalati debilitati ed immunocompromessi che abbiano un’infezione da germi difficili, quale P. Aeruginosa, siano gestiti in ambiente specialistico ospedaliero.
    La saluto cordialmente e faccio i migliori auguri al suo congiunto.
    nicola abrescia

    Nicola Abrescia

    Nicola Abrescia

    Direttore della struttura complessa di malattie infettive e Aids donne dell’ospedale Cotugno di Napoli. Nato a Salerno nel 1947, si è laureato in medicina nel 1974 e si è specializzato in malattie infettive nel 1977. È docente di clinica delle malattie infettive alla facoltà di medicina dell’Università Federico II di Napoli.
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