DOMANDA
gent.dottore ho 46 anni e da molto tempo una protrusione L4-L5 con forte sciatalgia tenuta a bada con stretching e chiropratica. Da 4 mesi si è aggiunto dolore lombare e la RMN ha evidenziato ora ernia L4-L5 laterale con pressione sulla radice L4.Inutile dire che la sciatalgia non mi da’ tregua nè giorno nè notte. due neurochirurghi consigliano l’intervento ,ma mio marito è piuttosto contrario.Vorrei sapere qualcosa di più circa la terapia del dolore e in che modo potrei trarne beneficio. grazie dell’attenzione Maria Grazia
RISPOSTA
Gentile Maria Grazia,
non conoscendo adeguatamente il suo caso mi limito a dirle che tutte le ernie discali tendono spontaneamente a regredire nel giro di alcune settimane o mesi, pertanto l’intervento si rende necessario, senza indugi, solo nei caso in cui ci sia un deficit neurologico (es: perdita di forza, piede cadente, ecc…), tale da richiedere la decompressione della radice ed evitare il danno nervoso.
Nel caso in cui ci sia “solo” una sintomatologia dolorosa persistente può essere sufficiente ridurre l’infiammazione/irritazione del nervo mediante delle tecniche di infiltrazione per risolvere la sintomatologia ed evitare l’intervento chirurgico.
In genere è consigliata l’esecuzione di un ciclo di blocchi peridurali o, se necessario, di blocchi mirati al forame. A seconda dei casi, della sintomatologia e delle immagini alla RM potrebbe essere utile valutare altre tecniche (es: decompressione discale percutanea, ecc…), tutte eseguite in anestesia locale in regime ambulatoriale o di day surgery, senza necessità di incisioni cutanee e con una pronta ripresa delle attività quotidiane (tutti vantaggi notevoli rispetto alla chirurgia tradizionale che comunque non garantisce la risoluzione del dolore nel 100% dei casi)
Il trattamento chirurgico è riservato a quei casi selezionati nei quali il trattamento conservativo/antalgico si sia rivelato inefficace oppure nel caso in cui ci siano criteri di urgenza legati all’irreversibilità dei deficit neurologici.
Le consiglio di rivolgersi ad un centro qualificato di terapia antalgica dove siano in grado di offrirle tutte le tecniche farmacologiche, riabilitative e interventistiche eventualmente necessarie.
Spero di esserle stato utile.
Cordiali saluti
Dr Fabio Intelligente