Lui sta male e mi ha lasciato: che fare?

    DOMANDA

    salve,
    Il mio ragazzo, 24 anni, mi ha lasciato in un periodo in cui ha attacchi di panico, non sta bene più con nessuno e in nessuna situazione. Ha iniziato delle sedute dallo psichiatra, convinto da me perchè inizialmente restio. Io non so come comportarmi, chiamarlo o rispondere solo quando mi cerca lui (mi chiama ogni giorno)! All’inizio non avevo capito bene a che punto era arrivato e gli ho anche detto che visto che mi aveva detto che senza di me sta meglio, io me ne uscivo da ogni situazione riguardante lui. Appena gli ho detto così, per laprima volta, è scoppiato in lacrime, non riusciva a farmarsi! Ha continui sbalzi d’umore ed è arrivato a fare anche pensieri piuttosto negativi! Mi dica come devo stargli vicino, far capire che può farcela.
    Secondo lei il fatto che mi ha lasciato è stato una causa o una conseguenza a questo suo malessere? La ringrazio della disponibilità.

    RISPOSTA

    Cara Marimar,
    le sue domande vanno dritte al cuore del problema che lei si trova ad affrontare: 1) qual è il modo giusto di “stare vicino” ad un partner che ci lascia proprio nel momento in cui sta male? 2) in che modo la separazione è collegata a questo malessere: è la causa o la conseguenza?
    Queste due domande descrivono bene un incastro abbastanza comune: vediamo insieme come funziona. Quando qualcuno si trova in una condizione di disagio o di sofferenza, le persone che gli vogliono bene sono naturalmente portate a prendersene cura e quindi ad avvicinarsi e a “stare vicini” con una particolare attitudine all’accudimento; allo stesso modo, in condizioni normali, la persona che si trova in difficoltà è naturalmente portata a ricercare e accogliere favorevolmente questa offerta di vicinanza protettiva. Tuttavia, in alcuni casi questo meccanismo sembra incepparsi, e allora capita che una persona bisognosa di aiuto sembri reagire male ai tentativi di avvicinamento; in effetti, il malessere può almeno in parte dipendere proprio dalla sensazione che un’eccesiva vicinanza costituisca una minaccia.
    Venendo al suo caso, il suo ragazzo sta male, la lascia ma poi va in crisi quando lei lo prende in parola e accetta di allontanarsi. Da una parte con il suo malessere le chiede di stare vicina, dall’altra parte lasciandola le chiede di allontanarsi. in questo modo, qualcunque cosa lei faccia è sbagliata: teme di fargli del male se lo lascia, ma sospetta di fargli del male se sta insieme a lui.
    Cosa Fare? Se rimanare insieme a questo ragazzo o lasciarlo dipende ovviamente da lei; l’unica indicazione che posso darle sulla base del meccanismo appena descritto è di non farsi coinvolgere troppo sul piano della “cura” dei problemi di questo ragazzo; ha fatto bene ad inviarlo da uno psichiatra, adesso lei provi a domandarsi innanzitutto cosa ha ancora voglia di condividere con questo ragazzo, e poi cerchi di capire se lui, a parte tutto, se la sente.