DOMANDA
Buongiorno,
Ho un bimbo di tre mesi e mezzo che allatto io più o meno ogni tre ore.
Non ho mai avuto alcun problema con l’allattamento e il latte é abbondante.
La sera normalmente l ultima poppata è tra le otto e le dieci e fino a qualche giorno fa il piccolo passava poi alle 5 di mattina.
Da domenica é cambiato un po.
Avevamo amici a cena ed é sempre stato tranquillo. Poi alle 20:00 doveva mangiare e ci siamo spostati in salotto sul divano ma non si attaccava (anche se aveva fame ). Cosi l’ho portato sul lettone x allatare sdraiati pensando fosse più comodo.
Ha iniziato a piangere disperato ed ha continuato x un quarto d ‘ora. Solo quando mio marito l’ha preso in braccio e lo ha portato in salotto parlandogli piano si é calmato e poi si è attaccato.
Il problema purtroppo si sta ripresentando ogni mattina alla poppata delle 4.
Ha ripreso a mangiare anche alle 2 e alla poppata delle 4 trova sempre il seno sinistro.
Lo prendo regolarmente dalla culla e lo metto a fianco a me ma non si attacca e inizia di nuovo il pianto sfrenato. Poi coccolandolo dolcemente passa e mangia.
Ho controllato la posizione mia e del bimbo ma é sempre la stessa.
Io non ho dolori ne altro e sembrerebbe anche il bimbo (pancia spalla orecchio, premendo leggermente non ha reazioni dolorose).
Non riesco a capire il perché.
ill mio bimbo non era così fino a domenica, non piangeva quasi mai, ora invece anche il pomeriggio talvolta piange senza motivo apparente (non ha mai avuto coliche).
Grazie
RISPOSTA
Beh cara mamma, a 3 mesi e mezzo le coliche potrebbero anche essere tuttora presenti, o essere diventate più intense, o addirittura comparire ex-novo, magari in relazione con qualcosa che lei mangia in questo periodo e che forse prima non assumeva; fare un’attenta verifica di cosa lei stia mangiando attualmente (soprattutto a cena) mi sembrerebbe il primo passo da fare, eliminando per un po’, eventualmente, gli alimenti del tutto nuovi rispetto a prima. Mi faccia sapere se questa piccola indagine interna porta a qualche conclusione utile a risolvere il problema. Cari saluti, Prof. Andrea Vania, Pediatra Nutrizionista