DOMANDA
buongiorno dottore,
ho 50 anni,sono celiaca(diagnosi 10 anni fa) e ho una forte intolleranza al lattosio(diagnosi un anno dopo la celiachia);eseguo gli esami del sangue una volta l’anno per controllare i valori, ma oltre a questo non faccio altro perchè non riesco a pensare alla celiachia come ad una malattia.Sono però molto rigorosa nella dieta .
Vorrei sapere se ci sono dei controlli periodici che dovrei fare oltre a quelli ematici considerando la mia età.
grazie
RISPOSTA
Gentile Signora,
il follow-up del paziente celiaco si basa sulla esecuzione di controlli periodici con visita medica ed indagine dietetica presso i Centri di Riferimento per la Celiachia da effettuarsi una prima volta a 6 mesi dalla diagnosi e successivamente ogni 12-18 mesi. Gli esami del sangue che devono essere effettuati in occasione di ogni controllo sono: 1) gli anticorpi correlati alla celiachia (antitransglutaminasi e/o antigliadina deamidata per verificare la compliance alla dieta aglutinata); 2) l’emocromo e la ferritina per verificare l’assorbimento intestinale; 3) gli esami della tiroide (TSH, anti-TPO, anti-tireoglobulina) in quanto la tiroidite autoimmune può insorgere nel celiaco anche dopo vari anni di dieta senza glutine; 3) l’assetto metabolico (colesterolo, HDL, trigliceridi, glicemia) per il possibile sviluppo di alterazioni metaboliche secondarie all’eventuale abuso di alimenti dietoterapeutici ricchi di grassi saturi ed oli vegetali (olio di cocco, palma e colza). Oltre agli esami bioumorali, deve essere eseguita al momento della diagnosi la densitometria ossea e, se l’esame evidenzia la presenza di osteopenia o osteoporosi, ne va programmato il controllo ogni 18 mesi. Tali indicazioni per il follow-up della celiachia sono state messe a punto dal comitato scientifico nazionale dell’Associazione Italiana Celiachia e sono state pubblicate sul supplemento della Gazzetta Ufficiale del 7 febbraio 2008.
Prof. Umberto Volta
Presidente CSN-AIC
Responsabile Struttura Semplice Celiachia
Policlinico S.Orsola-Malpighi
Bologna