gonorrea, chlamydia, epatite C

    DOMANDA

    Gentile Professore,
    1)Anche la gonorrea, cosi’ come la lue, in caso di assunzioni di certi antibiotici puo’ essere asintomatica?
    2)a parte il caso di cui alla domanda precedente, non e’ forse vero che la gonorrea nell’uomo e’ sempre sintomatica? Questo e’ quello che mi hanno sempre detto, poi ho letto cio’ che riporta la rivista “Simast”, e cioe’ che nel 10% degli uomini puo’ essere asintomatica.
    3)Siccome avendo io una prostatite cronica, prendo tutti i mesi per una settimana la Norfloxacina alternata al Bactrim, e’ vero che questi medicinali annullano un’eventuale infezione da chlamydia? se si’, la annullano anche se l’infezione fosse stata presa al termine della settimana di cura, e quindi per il mese successivo l’infezione, magari asintomatica, non venisse trattata?
    4)Infine per l’epatite C: non ho capito come puo’ questa malattia essere trasmessa sessualmente a un maschio eterosessuale in assenza di sangue evidente dal momento che, se ho ben capito, il virus e’ presente solo nel sangue (e mi pare che per trasmettersi sessualmente dovrebbe essere presente, nel rapporto non protetto, una quantita’ di sangue evidente non essendo sufficiente una o piu’ gocce non visibili )oppure nello sperma e quindi un maschio eterosessuale, in quanto tale, non potrebbe contagiarsi, se non, per l’appunto, in un rapporto omosessuale.
    Grazie mille per la sua cortesia e competenza.

    RISPOSTA

    Le rispondo con l’ordine delle sue domande:
    1. la gonorrea “totalmente” asintomatica nel maschio è un evento davvero improbabile da riscontrare. Sintomi più sfumati rispetto alla norma si possono, peraltro, osservare talora in concomitanza con l’assunzione di antibiotici prescritti per altri motivi.
    2. Gli antibiotici che riferisce di assumere sono totalmente inefficaci nei confronti di Chlamydia, e dunque non in grado di trattare un’eventuale infezione.
    3. La via di trasmissione più frequente dell’epatite C è quella parenterale, ovvero attraverso il sangue. Per quanto riguarda lo sperma, invece, la presenza del virus C, per quanto dimostrata, non sembra essere costante, mentre al tempo stesso sembra possedere una “carica infettante” meno significativa rispetto al sangue. Il rischio di trasmissione per tale via, peraltro, non può ovviamente essere escluso in via assoluta. Come ho già avuto modo di sottolineare altre volte, però, il rischio maggiore di trasmissione dell’epatite C per via sessuale, tra l’altro ben più rara rispetto all’epatite B, è dato dalla presenza di lesioni aperte, che determinino un possibile contatto del sangue dei due partner, a livello degli organi interessati dal rapporto. Ovvio che tale rischio, per quanto raro, può aumentare con il numero dei rapporti avuti con la stessa persona malata, e soprattutto con la tipologia delle pratiche sessuali praticate, ragione per cui quelle potenzialmente più “traumatiche”, come ad esempio i rapporti anali, rappresentano un maggiore rischio.