Sospetto herpes zoster

    DOMANDA

    Gentile dottoressa, le scrivo poiché sono preoccupata per le condizioni di salute di mia nonna. Negli anni 90 fu a conoscenza di essere affetta da HIV a causa di una trasfusione che aveva avuto mio nonno.
    Da lì è iniziata una trafila che non sto a spigarle. Diciamo che nonostante la grave situazione, i medici sono riusciti a mantenere la malattia alquanto silente grazie agli antivirali che prende ogni giorno. Ora si ritrova all’età di 83 anni con una demenza senile ed allettata e purtroppo non riesce a comunicare se non con pianti, per cui ci risulta difficile percepire se sente dolore oppure si lamenta per altro. Circa due mesi fa ha avuto una broncopolmonite che fortunatamente ha superato, però da circa una settimana sono comparse delle pustole nella zona della schiena e delle spalle che abbiamo curato con triderm e flubason sotto consiglio di un dermatologo che le ha diagnosticato una follicolite. Purtroppo però la situazione è peggiorata ed ora le pustole si sono espanse in tutto il dorso, parte del braccio e parte dell’addome. Mi rendo conto che fare una diagnosi senza visionare il paziente sia difficile,però informandomi su internet e chiedendo conferma alla dottoressa virologa, ha detto che potrebbe trattarsi di uno zoster che si è espanso proprio a causa del flubason. Lei cosa consiglia di applicare sulla zona? La ringrazio e la saluto

    RISPOSTA

    Gent.ma lettrice,
    leggere fra le righe la vita di sua nonna fa capire che non deve essere stata per niente semplice. In linea teorica l’insorgenza di un’infezione opportunistica da Herpes Zoster sarebbe più che verosimile per l’età, la patologia di base, l’applicazione dello steroide locale. Tuttavia le manifestazioni cutanee descritte come estese su tutto il dorso, sull’addome e sul braccio indicano zone troppo estese per un Herpes Zoster classico e, per quanto possano esistere anche forme più rare definite diffuse (specialmente nelle forme di HIV avanzato), solitamente questa infezione virale tende a presentarsi sotto forma di vescicole più o meno grandi con possibile evoluzione crostosa e con distribuzione ben precisa che si definisce in termini tecnici dermatomerica. Il test di Tzanck è solitamente di aiuto.
    Suggerirei piuttosto di eseguire un tampone per germi comuni con antibiogramma per valutare una possibile infezione batterica ed impostare un’eventuale terapia antibiotica mirata, eseguire un esame micologico per considerare una possibile infezione candidosica diffusa. La terapia naturalmente dipende dalla corretta diagnosi.
    Un caro saluto.

    Anna Rita Giampetruzzi

    Anna Rita Giampetruzzi

    ESPERTA NELLO STUDIO DEI NEI. Dermatologa all’Istituto dermopatico dell’Immacolata (IDI) di Roma presso la V divisione dermatologica. Romana, si è laureata in medicina nel 1997 all’Università Cattolica del Sacro Cuore e poi specializzata in dermatologia e venereologia nel 2001. Svolge ricerca sui pazienti affetti da Lupus e si occupa di diagnostica non invasiva presso il […]
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