DOMANDA
Salve, sono un ragazzo di 37 anni e negli ultimi due anni la mia sfera sessuale mi crea disturbi acuti legati alla cervicale e alla testa. Mi spiego, circa un paio di anni dopo molte ore passate davanti al pc ho all’improvviso sentito una scossa molto forte alla base della testa seguita da mal di testa nei giorni seguenti; diversamente da una comune cefalea di cui non ho mai sofferto, mi misi a riposo e cambiai le mie abitudini, ma questo disturbo non scompariva affatto. La particolarità del fastidio non comune che faccio fatica anche a parlarne con il mio medico curante è che il malessere alla testa e cervicale è legato ad ogni tipo di pensiero o azione associato alla sfera dell’eros.
In questo periodo non ho desiderato altro che capire da dove partisse questo mio strano problema, ho fatto una RM cefalo che sembra escluda problemi più seri (aneurismi,ecc..), a questo punto sono quasi del tutto convinto che si tratti di una compressione del nervo o del tendine della cervice,o qualcosa del genere, molto mi fa pensare quella scossa alla cervice iniziale come se il nervo fosse stato toccato o compresso.
Vorrei, per favore, che mi spiegasse secondo lei come è possibile che una fantasia erotica mi debba traumatizzare la cervicale e la testa per alcuni giorni? Quali possono essere i punti della cervicale legati all’eros dove concentrare le mie ricerche?
cordiali saluti
RISPOSTA
Il caso che lei presenta è curioso. Non vi sono nessi fisiologici fra cervicale e sessualità, ma posso ipotizzare che lei abbia creato una casuale associazione fra l’esposizione a stimoli erotici che lei guardava al computer (mi pare di capire che questo lei stesse facendo) e un improvviso dolore cervicale dovuto alla cattiva posizione da lei tenuta a lungo dinanzi al computer. Tale associazione potrebbe essersi mantenuta, per cui ogni volta che lei vede e/o immagina uno stimolo sessuale viene richiamato il dolore, che potrebbe essere aumentato da una contrazione riflessa muscolare. Si tratta ovviamente solo di una ipotesi speculativa, in quanto per esprimersi con maggiore sicurezza occorrerebbe fare una valutazione molto più approfondita rispetto a ciò che mi permettono le sue poche righe. Le consiglio di provare a rivolgersi, dopo che gli aspetti medici sono stati opportunamente valutati, a uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale in modo che, se tale ipotesi fosse confermata, potesse procedere con le opportune tecniche di desensibilizzazione.