GENITORI-FIGLI

    DOMANDA

    salve dott.ssa,
    vorrei parlarle del mio rapporto con i miei genitori. Sono una ragazza di 18 anni, non ho mai dato grandi problemi anche se sono un pò esuberante e “casinara”. eppure ho un rapporto diverso con i miei, forse è migliore con mio padre. Con lui litigo più spesso, ci scontriamo perchè abbiamo due caratteri molti simili (testardi, permalosi, irascibili..) però dopo qualche minuto già ci passa la rabbia e torna tutto come prima, siamo abituati a dirci le cose in faccia e a sfogarci. con mia mamma no, capita che stiamo per giorni senza parlarci poi è quasi sempre lei a volere ciò, sì io ho le mie colpe perchè spesso sono disubbidiente e irascibile però quando lei si arrabbia invece che affrontare il problema non mi parla. è sempre stata così, fin da quando ero piccola. il punto critico è la scuola, se vado male a qualche compito è capace di non parlarmi per giorni, poi piano piano si riavvicina perchè io sono molto orgogliosa e non faccio il primo passo. spesso però lei si arrabbia e decide di non parlarmi senza motivi e se provo a chiederle qualcosa trova episodi capitati tantissimo tempo prima. fa così anche con mio padre. non capisco perchè si comporti così, sono convinta che mi voglia bene anche perchè me lo dimostra spesso però non so perchè sia così “lunatica” e non affronti il problema invece di portare rancore dentro. mi dica cosa devo fare. grazie mille 🙂

    RISPOSTA

    Cara Greta,

    da quanto racconti non dovrebbero esserci grandi problemi in famiglia, se non questa difficoltà di tua madre ad essere più diretta e a gestire meglio, con più flessibilità, la sua rabbia ed i suoi sentimenti più spinosi.
    Il non parlare per giorni e il mettere “il muso” così a lungo dipende normalmente da una fragilità emotiva che porta la persona a sentirsi ferita, offesa, attaccata oltre la “portata” oggettiva di quanto accade. Sicuramente questo tratto di personalità tua madre se lo porta dietro da una vita e le cause affondano di certo nell’educazione che ha ricevuto e nelle relazioni con i propri genitori e all’interno della propria famiglia.
    A volte il non parlare è anche una forma di aggressività, una punizione che tua mamma infligge ai familiari (come vede, lo fa anche con tuo padre), per vendicarsi dei “torti” subiti.
    Cosa fare?
    Prova a giocare: sì, giocare. Quando si chiude nel silenzio, falle degli scherzi, sparale con una pistola ad acqua, spaventala con una maschera.insomma, prova a sdrammatizzare.
    Qualche altra volta prova ad abbracciarla da dietro all’improvviso dicendole “ma quanto sei bella quando tieni il muso!”.
    All’inizio tua madre si arrabbierà di più, non sentendosi presa sul serio. Poi comincerà a sorridere, un po’ divertita, un po’ meravigliata, un po’ scocciata, ma sicuramente imparerà pian piano a relativizzare quanto succede intorno a lei.
    Si tratta di far spostare tua madre dal livello della rabbia ad un altro livello di tutt’altro tipo, senza passare attraverso domande o ragionamenti che, in questi casi, servirebbero a molto poco, se non a complicare ulteriormente la situazione.
    Queste indicazioni di gioco, che possono apparire superficiali, in realtà sono molto profonde e in genere efficaci.
    E poi, giocando, tu, Greta, ti salverai, uscendo dalla morsa di quel silenzio colpevolizzante e pieno di rabbie antiche che non ti appartengono.
    Se vuoi, fammi sapere come va.
    Un cordiale saluto
    Rosanna Schiralli

    Rosanna Schiralli

    Rosanna Schiralli

    Psicologa e psicoterapeuta. Si occupa da anni del disagio degli adulti, dei bambini, degli adolescenti e delle famiglie. È direttore scientifico del Festival Nazionale dell’Educazione; autrice di diversi libri e manuali per genitori e docenti; realizza e coordina progetti europei sull’educazione emotiva; conduce ‘scuole per genitori’; è formatrice di insegnanti e coordina la piattaforma online […]
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