DOMANDA
Salve Dottoressa, mi chiamo Maria e ho 31 anni, vivo da sola in un appartamento nella stessa palazzina dove vivono anche i miei genitori (quasi settantenni) e mia sorella (29), loro 3 sono insieme in un appartamento separato (3 piani sopra al mio). Mia sorella non è autosufficiente per problemi psichiatrici e psicologici, non è un caso grave, ma c’è sempre e comunque la necessità che ci sia qualcuno con lei, in quanto non è capace di relazionarsi agli altri o di fare anche cose semplici (come pagare un bollettino alla posta, o la spesa), non ha amici e non riesce ad esprimersi chiaramente. Io sono cresciuta in questa situazione, i miei genitori non mi hanno mai imposto niente ma comunque si aspettano (giustamente) che io mi prenda cura di mia sorella quando loro sono impossibilitati, o quando un giorno non saranno più in grado di prendersene cura. Viviamo una situazione comunque abbastanza serena e personalmente non mi pesa affatto prendermi cura di lei, prepararle pranzo o cena e stare con lei, assicurarmi che prenda le medicine, fare insieme delle brevi passeggiate, ecc, lo faccio con molto amore e lei è molto felice di questo. Nel frattempo lavoro e conduco la mia vita, esco ogni tanto con gli amici, ecc. Il problema in tutta questa situazione è che il mio ragazzo (che vive a 150km di distanza e ci incontriamo nei weekend), ultimamente mi sta mettendo alle strette per farmi andare a vivere con lui. Io ho una casa spaziosa e con tutti i confort, ma lui non accetta il fatto che deve venire nella stessa palazzina dove ci sono i miei genitori (che sono oggettivamente adorabili) e che io mi debba prendere cura di mia sorella, negando a lui il 100% delle attenzioni. Non accetta alcuna soluzione, vuole effettivamente che io mi allontani fisicamente e psicologicamente dalla situazione attuale. Io so solo che se dovessi abbandonare mia sorella in stato di bisogno mi sentirei terribilmente il colpa per il resto della vita. Lui mi dice che devo essere egoista e pensare alla mia vita, addirittura ha accennato che sarebbe meglio portare mia sorella in una struttura apposita e lasciarla lì! Lui ha sempre dimostrato di essere molto egocentrico e non mi è mai venuto incontro in questa situazione. Gli ho spiegato che non deve accollarsi alcun peso, ma io non posso sottrarmi a questa responsabilità che, ribadisco, per me è un gesto d’amore che faccio con tutto il cuore. Inoltre da molti mesi mi tratta con freddezza, non dimostra di desiderarmi e non abbiamo rapporti, anche se gliene parlo. Mi sento veramente fra l’incudine e il martello e mi arrovello ogni notte in un vortice di pensieri che mi fanno stare molto male. Molti amici e amiche mi dicono che sono d’accordo al 100% con la mia condotta e che dovrei lasciarlo, che forse è la cosa più giusta da fare, ma le sue interminabili telefonate mi riempiono la testa di parole e mi mettono tanta confusione. Cosa devo fare? Sto sbagliando? La ringrazio tanto e mi scuso per la lunghezza del messaggio.
RISPOSTA
Cara Maria P il panorama della sua situazione e della sua famiglia rimandano a una intensa affettività che vi lega da sempre . Questo codice di vita , aperto alle richieste di bisogno dei genitori e delle figlie, intensamente legato al bisogno di dare risposte d’aiuto contrasta con quanto le viene proposto dal suo ragazzo : chiusura alle relazioni d’aiuto e vita a due, senza interferenze esterne . Penso che se lei accettasse questo cambiamento sarebbe sommersa presto da infelici sentimenti ( e rimorsi ) . Valuti bene ogni cosa e molti auguri. Cassanese