Terapia del dolore poco efficace

    DOMANDA

    Nel novembre del 2011è stato diagnosticato a mio padre un carcinoma neuroendocrino a grandi cellule del polmone sn con secondarietà ossee e polmonari (lesione osteolitica scapola dx con forti dolori). Stiamo procedendo con chemioterapia (Afinitor) per bloccare il tumore e allo stesso tempo stiamo cercando di affrontare il discorso dolore. Soffre di dolore costante alla scapola destra e di un dolore acuto sulla scapola o sull’inizio dell’omero. Questi dolori non gli consentono neanche il riposo notturno.
    Dopo una serie di tentativi con cure antalgiche massicce purtroppo poco efficaci (Ossicodone 60+60mg/die, sostituito poi da Jurnista 64+32+16mg/die + 2 cerotti Transtec 52,5, con Oramorph al bisogno) siamo arrivati all’impianto di un catetere epidurale intratecale in posizione C7D6 con i seguenti farmaci:

    Morfina 40mg/10fl.+
    Morfina 10mg/5fl.+
    Clonidina 2fl. +
    Soldesam 1fl. +
    Chirocaina 2.5mg 42cc
    Velocità 0.5ml/h

    Oltre al catetere fa anche uso di fiale orali di Oramorph 30mg al bisogno.

    Mio padre ha notato miglioramenti solo durante la prima settimana, per poi tornare ad avere problemi di dolore con l’intensità di prima. In aggiunta, abbiamo anche provato Laroxyl prima e Halcion poi per migliorare le notti di mio padre ma con scarsi risultati.

    Le saremmo grati se ci potesse indirizzare verso percorsi antalgici alternativi o coadiuvanti per migliorare la qualità della vita di mio padre.

    RISPOSTA

    Buongiorno
    Le crescite tumorali polmonari frequentemente comprimono il plesso nervoso del braccio e il dolore localizzato nella scapola è sospetto per una tale complicanza. Il dolore misto nocicettivo e neuropatico è severo, difficile da controllare e richiede una politerapia che associ agli oppioidi farmaci per il dolore neuropatico. Nel suo caso questo farmaco è il laroxyl. I due farmaci più efficaci per il controllo del dolore neuropatico sono la Pregabalina (Lyrica) e la Duloxetina (Cymbalta) e la loro associazione è ancora più efficace alle dosi rispettivamente di 150 mg x 2 e 60 mg.
    Il catetere intratecale rilascia farmaci nel liquido cerebrospinale, il catetere epidurale li rilascia all’esterno della meninge e la diffusione all’interno del liquido cerebrospinale richiede il passaggio attraverso la meninge.
    Il flusso di 0,5 ml / ora è più congruo con il posizionamento epidurale del catetere, soluzione di poco superiore alla somministrazione endovenosa.
    Se il catetere fosse posizionato intratecalmente potrebbe essere aggiunto alla terapia con oppioidi lo Ziconotide (Prialt), un farmaco efficace per controllare il dolore severo sia nocicettivo che neuropatico.

    Paolo Marchettini

    Paolo Marchettini

    NEUROLOGO. Coordinatore dell’area di medicina del dolore del reparto di neurologia dell’ospedale San Raffaele di Milano e direttore del Centro di medicina del dolore del Centro diagnostico di Milano. Professore di fisiopatologia e terapia del dolore all’Università Vita e Salute – San Raffaele di Milano e alla scuola universitaria professionale del Canton Ticino, Manno (Lugano) […]
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