Le Vasocostrizioni Cerebrali causano l’Alzheimer?

    DOMANDA

    Buonasera Professore Massimo Franceschi, ho svolto una ricerca da autodidatta sulle cause di alcune malattie neurodegenerative fra le quali la malattia di Alzheimer, e apprezzerei un suo giudizio al riguardo.
    Quando siamo giovani e/o mentalmente e fisicamente allenati stiamo bene, abbiamo la salute Mentale e Fisica, questo stato di benessere lo dobbiamo soprattutto al nostro Cervello, il quale a sua volta, tramite le nostre attività Cognitive, Motorie e Sensoriali, ottiene grazie alle VASODILATAZIONI CEREBRALI, un’ottimo apporto di nutrienti, ossigenazione e soprattutto Ossigeno Disciolto Paramagnetico nel Flusso Cerebrale, il quale produce, proprio perchè è paramagnetico, l’Energia elettrochimica la quale permette alle membrane cellulari polarizzate infuse elettricamente dagli elettroliti, di GENERARE I POTENZIALI D’AZIONE PER TUTTI I NEURONI DEL CERVELLO, DEL CUORE E DEI MUSCOLI.
    Possiamo così capire che, quando poi con il trascorrere degli anni se diventiamo sedentari, si riducono le attività Cognitive, Motorie e Sensoriali, causando la riduzione delle Neuroprotettive e Rigenerative Vasodilatazioni Cerebrali, al posto delle quali si verificheranno le VASOCOSTRIZIONI CEREBRALI, causando la carenza di Ossigeno Disciolto nel sangue, e, la conseguente riduzione dell’attività elettrochimica NEURALE, causerà la neurodegenerazione progressiva che si riscontra nella malattia di Alzheimer e in altre malattie neurologiche.

    La saluto con stima Professore Massimo Franceschi

    RISPOSTA

    Le cause dell’Alzheimer rimangono tuttora poco chiare anche se negli ultimi 20 anni le nostre conoscenze si sono molto accresciute. Si tratta di una sommatoria di fattori endogeni (genetici ed epigenetici) ed ambientali, tra cui i fatori cerebrovascolati sono certamente molto importanti. Infatti l’ipertensione arteriosa, il diabete, la sedentarietà, l’iperomocisteinemia, l’ipercolesterolemia eccetera, fattori di rischio vascolari, lo sono anche per l’Alzheimer, I disturbi circolatori cerebrali locali probabilmente amplificano i danni degenerativi della malattia.
    Inoltre l’attività fisica E mentale sono sicuramente fattori protettivi ulteriori. Si calcola cha attualmente con uno stile di vita e cure adeguate, circa un decimo delle forme di Alzheimer possa essere prevenuto. Purtroppo i corretti stili di vita devono cominciare in età giovanile, quando il timore per l’Alzheimer è molto remoto!

    Massimo Franceschi

    Massimo Franceschi

    SPECIALISTA IN ALZHEIMER E DEMENZE. Primario neurologo presso l’unità funzionale di neurologia dell’ospedale MultiMedica di Castellanza (Varese). Nato nel 1949 a Genova si è laureato in medicina nel 1973 per poi specializzarsi in neurologia nel 1977 e in psichiatria nel 1981. Autore di oltre cento lavori scientifici e di tre libri su temi di neurologia, […]
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