defibrillatore

    DOMANDA

    Buongiorno a mio padre gli hanno diagnosticato una cardiopatia dilatativa post-ischemica con attuale riscontro angiografico di pervietà del graft arterioso (amis-iva) e dello stento precededentemente posizionatoa livello dell’arteria circonflessa.
    Funzione ventricolare sinistra depressa (FE 24%)
    Dall’esamie coronografico risulta:
    TC indenne
    IVA malattia significativa al tratto prossimale- medio, flusso competitivo da bypass.
    CX pervietà dello stent al tratto prossimale, non ulteriosi stenosi significative.
    AMIsx/IVA pervio e buon flusso
    Pervietà dello stent su a. circonflessa e del bypass arteriosa su a IVA
    ora mio padre è stato dimesso nell’attesa di un defibrillatore che a quanto sembra sia molto richiesto e la lista attualmente è numerosa.
    Volevo chiedere che cosa comporta questa operazione? I medici ci hanno spaventati dicendoci che il suo cuore minaccia di fermarsi. 🙁
    Vorrei sapere che differenza c’è tra il pacemaker e il defibrillatore e quali limitazioni gli comporterebbero?

    Grazie mille

    Attendo una vostra cortese risposta.

    Nicole

    RISPOSTA

    I dati che segnala contengono 2 informazioni fondamentali: 1) il by pass e lo stent sono pervi e quindi l’irrorazione del cuore efficace; 2) la funzione di contrazione del cuore è importantemente ridotta (FE 24%; valori normali >50%). Quest’ultimo dato indica un rischio elevato di potenziali eventi aritmici pericolosi per la vita (del tutto imprevedibili). Per questo motivo è stato correttamente consigliato l’impianto di un defibrillatore.
    Il defibrillatore sintetizza la funzione di pacemaker che stimola il cuore quando il battito cardiaco scende al di sotto di certi valori ed è in grado di riconoscere ed interrompere aritmie ventricolari cattive potenzialmente pericolose per la vita. Potrà verificare le tecniche di impianto, i vantaggi e gli inconvenienti possibili in vari siti. In generale si tratta di un intervento di piccola chirurgia, in anestesia locale, della durata < 45', con piccolo taglio sotto la clavicola, con un tasso di complicanze inferiore allo 0.5%, che consente una vita totalmente normale e che è destinato ad aumentare la sicurezza, autonomia e progettualità di vita. Dall'intervento non derivano limitazioni maggiori all'attività fisica e movimenti del braccio.
    Ci sono inconvenienti possibili da conoscere, ma questi sono ampiamente bilanciati dall’efficacia del dispositivo su eventuali aritmie. Suo padre verrà sottoposto a controlli periodici per programmare al meglio il dispositivo ed impedire interventi inadeguati o inappropriati. Vi sono precauzioni che riguardano la guida dell’auto nei primi mesi dall’impianto ed il non esporsi a campi magnetici ad alta evergia.

    Gianfranco Sinagra

    Gianfranco Sinagra

    Professore di malattie dell’apparato cardiovascolare all’Università degli Studi di Trieste. Nato a Palermo nel 1964, si è laureato all’Università degli Studi di Palermo e si è specializzato in cardiologia all’Università degli Studi di Trieste. Dirige la struttura complessa di cardiologia, il dipartimento cardiovascolare e la scuola di specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare agli Ospedali Riuniti […]
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