DOMANDA
Gent.le Dott
le scrivo per avere, se possibile, un suo consiglio in merito a quanto segue:
Mia moglie (46 anni) si è sottoposta ad intervento di quadrantectomia in data 17 Nov per la rimozione di un adeno CA mammario. Fortunatamente l’esito dell’intervento è stato positivo e anche il quadro diagnostico appare favorevole
Prima di definire il trattamento di follow-up, l’oncologo ha richiesto un consulto con ematologo per poter decidere la terapia ormonale più adeguata (Tamoxifen oppure Inibitori dell’Aromatasi)
Il controllo ha evidenziato “la presenza in eterozigosi della mutazione del fattore II (G20210A), assente la mutazione del V Leiden.”, il che propenderebbe ad escludere l’utilizzo del Tamoxifen onde non aumentare il rischio trombotico.
Purtroppo però l’uso dell’Inibitore dell’Aromatasi
– Ha degli effetti collaterali maggiori rispetto al Tamoxifen
– Visto che mia moglie non è ancora in menopausa, deve essere necessariamente associato ad una iniezione di ’LHRH Analogo per 5 anni (che sarebbe invece evitabile nel caso di Tamoxifen).
Mi chiedo se in questo caso l’uso del Tamoxifen sia assolutamente da sconsigliare perché il rischio trombosi sarebbe troppo elevato oppure se può essere preso in considerazione previa qualche precauzione.
La ringrazio anticipatamente per l’attenzione che vorrà dedicarci.
Cordiali Saluti
RISPOSTA
Egr. Sig.
Il problema che Lei riferisce è ben noto oltre ad essere molto frequente. Anzitutto ci tengo a precisare che la mutazione riscontrata, pur incrementando il rischio trombotico, non è una controindicazione assoluta alla somministrazione di Tamoxifene. Il rischio di trombosi al quale sarebbe esposta sua moglie non è purtroppo eludibile se non con la somministrazione di anticoagulanti. Questa strategia non è molto diffusa in quanto l’unico farmaco al momento utilizzato in prevenzione primaria è l’eparina a basso peso molecolare, non gradita per via della somministrazione mediante iniezione sottocute. In alcuni casi, in alternativa, è possibile l’utilizzo di aspirina ma l’efficacia di quest’ultima in tali circostanze ha uno scarsissimo supporto scientifico.
Cordialmente
Dr. Braham