DOMANDA
Gentile dr Buselli
circa un anno fa mia zia è stata colpita da ictus ischemico, che le ha comportato un coma prolungato (circa due mesi)ed emiplegia destra con afasia globale. Superata la fase critica, mia zia ha recuperato la funzione del linguaggio e ha iniziato la fisioterapia in ospedale, che continua tuttora a domicilio da circa 7 mesi. In tal modo ha recuperato una buona motilità all’arto superiore (riece a mangiare da sola), che tuttavia presenta ancora un certo ipertono. Inoltre riesce a camminare con il deambulatore. Tuttavia è presente un atteggiamento frequente di chiusura della mano a pugno (che comunque riesce a riaprire spontaneamente), mentre per quanto riguarda la deambulazione mia zia cammina sull’avanpiede, senza poggiare a terra il tallone e tenendo un po’ flesso il ginocchio (equinismo).
Preciso che mia zia già soffriva di forte artrosi alle ginocchia.
Le chiedo gentile dottor Buselli come si può al meglio contrastare questo ipertono degli arti colpiti.
Un ortopedico ci ha consigliato un tutore per la mano e uno per la gamba-piedi a 90 gradi, da tenere solo di notte, mentre secondo il parere di un fisiatra sarebbe da tenere in considerazione l’iniezione di botulino per la mano (nel caso non si riuscisse con la fisioterapia a spezzare la sinergia flessoria) e per l’arto inferiore sarebbe da adottare una ortesi tibio-tarsica tipo “Seattle”, nel caso l’equinismo sia riducibile.
Le chiedo quale sia, a suo parere, l’approccio più indicato per il problema che le ho esposto.
Nel caso fosse necessario un tutore tibio-tarsico tipo “Seattle”, questo per quanto tempo va portato?
E’ utile somministrare qualche blando miorilassante, tipo tioside?
Fiducioso in un riscontro, La ringrazio anticipatamente.
RISPOSTA
in questi casi l’ipertono è centrale e i blandi rilassanti non danno alcun effetto se non quelli indesiderati, la causa della chiurura della mano e dell’equinismo del piede risiede nell’ipertono muscolare, l’utilizzo di tutore coercitivi in questo caso può non essere utile, mentre un tutore funzionale può aiutare.
Va stabilito clinicamente la condizione specifica che può anche prendere in considerazione l’iniezione sui singoli muscoli della tossina botulinica.
Ho personalmente utilizzato con buon risultato, in casi analoghi, la stimolazione vibratoria locale, ma purtroppo i centri presso i quali questa metodica è proposta sono molto pochi.
comunque dopo 7 mesi la situazione presenta ancora dei margini di miglioramento quindi si può ancora progredire con una lieve ulteriore riduzione dell’ipertono.
cordialmente
dr. paolo buselli