Turbinati-Sinusite?

    DOMANDA

    Mio figlio 36 anni ha effettuato una rinoplastica 10 anni fa non perfettamente riuscita con residua deviazione setto sx (riferito verbalmente da alcuni dottori) e occhiaie evidenti.E’ allergico alla parietaria e non ha effettuato vaccini.Ha completato una cura con nasonex con pulizie del naso Serag. Pochi miglioramenti. Riporto testo referto TC effettuato l’ 01.10.14: “L’esame TC del massiccio facciale ha documentato:non alterazioni osteo-morfo-strutturali.Normale pneumatizzazione delle cavità paranasali.Impegno flogistico cronico pansinusale con marcato ispessimento mucoso del seno mascellare sin,obliterante l’osteo meatale.Lieve ispessimento mucoso del seno mascellare dx con osteo-mratale pervio. Moderato interessamento sfeno-etmoidale,soprattutto a sx. Setto nasale in asse.Rinofaringe normale.” Ha sempre naso chiuso e ripetuti mal di gola con febbre. Ogni cura effettuata non ha avuto esiti positivi. Gli è stato proposto anche un intervento ai turbinati. Dopo tanti consulti può consigliarci un’ appropriata cura o intervento risolutivo.
    La ringrazio vivamente. Cordialmente

    RISPOSTA

    Rivedere una rinoplastica non perfettamente riuscita è sempre complesso ed i risultati non sempre soddisfano. Bisognerebbe chiarire se il disturbo respiratorio è dovuto all’allergia o alla deviazione anatomica del setto. La deviazione del setto , quando è funzionalmente significativa impedisce il passaggio dell’aria in maniera costante e sempre solo dal lato della deviazione. Questo è un principio semplice ed ovvio. Si può soffiare con il naso lentamente su una superficie specchiata e vedere se le ombre di appannamento delle due narici sono più o meno simili. In ogni caso la rinomanometria è l’esame che può rispondere a questa domanda insieme ovviamente alla indispensabile visita specialistica. Altro discorso è l’ostruzione nasale dovuta a rinopatia vasomotoria. Bisogna chiarire che secrezione, prurito e starnuti non sono influenzati dalla chirurgia. La chirurgia dei turbinati segue varie scuole di pensiero. La tendenza più moderna è quella di rispettare le strutture anatomiche turbinali cercando di stabilizzarle mediante tecniche che nella sostanza creano delle cicatrici interne ai turbinati : queste cicatrici funzionano come freni alla loro dilatazione. I risultati a distanza non sono sempre brillanti e dipendono dallevarie tecniche utilizzate: è bene non riporre speranze assolute in questi provvedimenti ma affrontarli con realismo. La questione del naso chiuso è solo apparentemente semplice e la scienza non ha una risposta certa ogni volta. Cordialmente.

    Fabio Beatrice

    Fabio Beatrice

    Direttore della struttura complessa di otorinolaringoiatria all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino e docente presso la scuola di specializzazione di otorinolaringoiatria dell’Università di Torino. Nato a Roma nel 1955, si è laureato in medicina nel 1979 per poi specializzarsi in otorinolaringoiatria nel 1982 e in audiologia nel 1985. Autore di oltre 250 pubblicazioni scientifiche, insegna […]
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