DOMANDA
buongiorno prof. Rizzardo
A causa di problemi familiari, ho un figlio in comunita’ di recupero sulle tossicodipendenze dopo essere stato in carcere per spaccio,credo di aver subito un trauma poiche’ non mi sono resa conto della
gravita’ del problema che sicuramente stava attraversando mio figlio,che mascherava bene i suoi
atteggiamenti e mai avrei immaginato che avrebbe
fatto qualcosa di illegale.Sono stata da alcuni pschiatri ma non ho ottenuto con le cure risultati.
Se finissero i problemi che le ho esposto sono certa
che tornerei alla vita tranquilla considerando il mio carattere solare e pieno di iniziative .Purtroppo devo conviverci, ma ho bisogno di farmaci per affrontare l’ansia .Con l’aiuto del medico di famiglia prendo l’alplazolam, ma al mattino
o in qualsiasi momento del risveglio accuso un forte
di testa con ansia e un senso di angoscia .Ho pauro
in un peggioramento che non possa piu’ controllare.
La ringrazio per il cortese consulto.Cordiali saluti
Rosalba
RISPOSTA
Da quello che lei scrive capisco che lei è convinta che i suoi problemi emotivi dipendono dai problemi familiari e che se questi non si risolvono è costretta a convivere con l’angoscia. E’ vero che i farmaci possono aiutare a migliorare l’ansia e l’umore (un antidepressivo potrebbe esserele utile) tuttavia la possibilità di confidarsi e di condividere i problemi con un esperto (uno psichiatra o uno psicologo) o con altre persone con problemi simili ai suoi (come nei gruppi per familiari di tossicodipendenti) può essere di grande aiuto per alleviare il senso di solitudine e di impotenza spesso presente in queste situazioni. Poi è possibile scoprire anche in se stessi aspetti da modificare per stare meglio.