Come rimediare ad abbuffate

    DOMANDA

    Gentile dottore,
    Sono una ragazza di 24 anni sono alta 1,75 e peso 65 kg. Visto il mio passato di anoressia e bulimia il mio peso é oscillato molto negli ultimi 7 anni. Ora anche se sono praticamente guarita e che ho un peso nella norma mi ricapita una o due volte al mese di concedermi una giornata in cui mangio quello che voglio ma tendo sempre a esagerare. Normalmente faccio attivitá fisica e sto molto attenta a quello che mangio, soprattutto perché tendo a ingrassare molto facilmente poiché , visto il mio passato, penso di aver sballato completamente il mio metabolismo. Vorrei chiederle come fare x rimediare a queste occasionali abbuffande per evitare di far oscillare nuovamente il mio peso, se é utile digiunare il giorno dopo o mangiare per qualche giorno solo frutta e verdura, o se semplicemente non si possono eliminare gli effetti di un abbuffata. Volevo inoltre chiederle se secondo lei il mio metabolismo é rovinato permanentemente da tutte le diete e sbalzi di peso o se comunque con un attivitá fisica costante ritorna a funzionare normalmente. La ringrazio per il suo aiuto.
    Cordiali saluti
    Federica

    RISPOSTA

    Gentile lettrice,
    prima di tutto, complimenti per esserne uscita fuori dai problemi alimentari di cui ha sofferto. E’ sempre una bella vittoria, di cui andare orgogliosi. Seneca, giustamente, diceva “Semel in anno, licet insanire”. Che lei esageri ogni tanto rientra nella logica della vita. Basta che il giorno dopo, invece del digiuno, mangi in maniera ipocalorica scegliendo, ad esempio, tra:
    – latte parzialmente scremato, yogurt magro alla frutta, caffè o tè con dolcificanti acalorici
    – succhi di frutta non zuccherati o spremuta di arance o frutta fresca
    – un po’ di pane tagliato a fette sottili con delle fettine di prosciutto senza grasso.
    Per capire se il metabolismo presenta qualche problema, basta una semplice analisi del sangue vautando i livelli d’insulina basale e degli ormoni tiroidei. Dal momento che fa le analisi, può essere utile valutare anche altri parametri quali, ad esempio, la glicemia, colesterolemia (totale ed HDL), trigliceridemia, uricemia, transaminasemia, creatininemia, emocromo, sideremia, ferritinmia, protidemia totale e protidogramma, vitamina D, sodio e potassio. In tal modo, il collega che la segue può avere uno sguardo totale sul suo stato di salute e su eventuali carenze e intervenire con i giusti consigli.
    Svolgere una moderata, ma costante attività fisica è sempre auspicabile e, tra l’altro, è utile per attivare il nostro metabolismo.
    Cordiali saluti.

    Roberto Volpe

    Roberto Volpe

    Ricercatore al Servizio di prevenzione e protezione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Specializzato in malattie del fegato e del metabolismo all’Università di Roma e dottore di ricerca in aterosclerosi all’Università di Siena, è autore di oltre 160 pubblicazioni scientifiche, prevalentemente su argomenti di epidemiologia cardiovascolare e di terapia dietetica e farmacologica delle malattie del […]
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