DOMANDA
Salve dottoressa,
Le scrivo perché ho bisogno di capire per provare a trovare una soluzione alla mia situazione. Due mesi fa ho perso mia madre: una donna forte, presente più che mai nella mia vita, mia migliore amica e insieme guida di vita, una delle poche persone che credeva in me, anche quando io stessa ne avevo difficoltà. Ora, dopo la sua morte mi sento sola: sola perché ho sulle spalle un’intera famiglia a 25 anni (sono l’unica donna in casa; mio fratello e mio padre poco mi aiutano e ho mia nonna che a 92 anni può fare ben poco). Tutti i giorni mi ritrovo a dover fare le cose da sola: spesa, cucina, etc…Per di più, tutto questo vuoto e questa mancanza che provo mi hanno portata a guardarmi dentro e a capire che tutta la mia vita, finora, è stata collezionata da non scelte: ad esempio, non ho mai scelto di dire a un ragazzo che mi piace, limitandomi a struggermi da lontano. E ora sento il bisogno quasi ossessivo di attenzioni, quasi a voler colmare quel vuoto che la perdita di mia madre ha lasciato. Lo so, è stupido ma sono nella confusione più totale perché non so se quello che provo è reale o solo frutto del mio bisogno di attenzioni. Spero mi possa aiutare a fare un po’ di chiarezza dentro di me perché ne ho un disperato bisogno.
GRAZIE
RISPOSTA
Cara Franca
mi rendo perfettamente conto del suo stato e del suo dolore, essendo passato troppo poco tempo dal lutto che l’ha colpita.
Perdere una mamma a cui si è molto legate e che è stata per noi il serbatoio di amore, forza e fiducia non è facile davvero. Occorre tempo per elaborare il lutto e per avvertire pian piano che quel genitore, anche se non c’è più materialmente, tuttavia lo abbiamo dentro di noi per tutte le cose che ci ha lasciato. Nel bene e nel male. Allora il vuoto e il dolore acuto faranno posto allo struggimento (ogni tanto) e alla nostalgia, ma con la consapevolezza di potercela fare a vivere la nostra vita con gioia e motivazione.
Tuttavia, nel suo caso, mi sembra che la morte di sua madre, oltre al dolore che prova, ha messo a nudo alcune sue difficoltà che probabilmente fino a qualche mese fa restavano coperte ed intrappolate nel ruolo di figlia.
Lei mi dice che sente tutta la casa ed ogni incombenza casalinga sulle spalle. Ebbene, cominci proprio da qui: non sta scritto da nessuna parte che, in quanto figlia femmina deve supplire in toto le funzioni materne per tutta la famiglia. Le responsabilità e le incombenze quotidiane vanno divise in modo che lei possa usufruire del suo tempo per realizzarsi in altri ambiti. Il pericolo di fare le veci di sua mamma rimanendo intrappolata nel ruolo irreversibile di Cenerentola è molto elevato ed inoltre per lei può rappresentare un modo di identificarsi con sua mamma e sentire meno la sua mancanza.
Non è questo che deve fare: sicuramente sua madre avrebbe vuoto vederla volare.
Se lo desidera, mi faccia sapere come sta.
Un cordiale saluto
Rosanna Schiralli