dilatazione aorta ascendente

    DOMANDA

    egr Prof. ho 58 anni sono alto 1,77, premetto che sono sempre stato uno sportivo fin da ragazzo, attualmente gioco a tennis con assiduita’ faccio quasi tutti i giorni un ora di camminata veloce con il tapis roulant e pratico il ballo liscio, il tutto senza affanni.2 anni fa ho fatto un ecocardio e mi e’ stata riscontrata una dilatazione dell’aorta ascendente di 53 mm con queste conclusioni: ventricolo sn lievemente oltre i limiti superiori della norma, spessore parietale ai limiti alti, conservata la funzione sistolica senza mettere in evidenza alterazioni della cinetica regionale,dilatate le restanti cavita’ con atrimegalia sn marcata, fibrocalcificazione mitroaortica con ectasia aneurismatica della radice aortica e tratto ascendente fin dove possibile visualizzarlo,aorta discendente non visualizzata, aorta addominale sotto renale ai limiti, nulla al pericardio. ho fatto l’angio tac con mezzo i contrasto che ha confermato questi valori.da premettere che la pressione arteriosa due anni fa era in linea di massima 150-105 e pesavo oltre 120 kg, attualmente ha seguito di una dieta la pressione è scesa a 115-65 e peso 100 kg.
    l’ultimo ecocardio effettuato pochi giorni fa la dil e lievemente diminuita ed il ventricolo quasi ai limiti della norma. il cardiologo mi ha consigliato di prendere in considerazione l’eventualita’ di un operazione in quanto sono a rischio.gradirei gentilmente un suo parere in merito e a quali rischi vado incontro grazie di un sua cordiale ris. francesco

    RISPOSTA

    Egregio Sig. Francesco, sono d’accordo con le indicazioni del suo cardiologo. Le indicazioni all’intervento chirurgico variano con diametri dell’aorta tra i 5 e 5,5 cm. Negli interventi eseguiti nelle sue stesse condizioni i risultati, presso il nostro centro, variano tra lo 0,8 e l’1.4% di mortalità. Naturalmente, questi risultati dipendono da molti fattori: età, condizioni generali del paziente, eventuali patologie associate a carico degli organi più importanti (cervello, cuore, reni, polmoni) e dalla presenza o meno di una valvola aortica bicuspide o tricuspide. La percentuale di dissezione o rottura dell’aorta nel suo caso è più alta del rischio chirurgico. A suo sfavore vanno il sovrappeso e la tendenza all’ipertensione arteriosa.
    La saluto cordialmente.
    Prof. Roberto Di Bartolomeo

    Roberto Di Bartolomeo

    Roberto Di Bartolomeo

    Professore ordinario di cardiochirurgia all’Università di Bologna. Nato a Torre dei Passeri (Pescara), si è laureato all’Università di Bologna. Nello stesso ateneo, si è specializzato in chirurgia cardiaca, chirurgia vascolare e chirurgia generale. Dirige l’unità operativa di cardiochirurgia del policlinico S. Orsola – Malpighi di Bologna. È direttore della scuola di specializzazione in cardiochirurgia dell’ateneo […]
    Invia una domanda