DOMANDA
Salve Dott.ssa,
le scrivo perchè non riesco più a trovare un equilibrio nella mia vita. Ho lasciato il mio ragazzo da poco tempo, fondamentalmente perchè disabile, perchè non è mai stato accettato dai miei, perchè mi sentivo diversa, osservata e giudicata da tutti (infatti ultimamente gli chiedevo sempre di rimanere a casa oppure di uscire soltanto con i soliti amici, in poche parole temevo gli sguardi ed i giudizi della gente); tutto ciò soprattutto a causa delle continue e tartassanti frasi ripetute dai miei: “non sai a cosa vai incontro”, “sei una bella ragazza, perchè lo vuoi uno così”, “ma che vita credi di fare con uno così”, “io alla tua età aspiravo al massimo”, “lui ti vuole bene, ma nella sua situazione non può amare nessuno”. Tante volte mi sono state ripetute queste ed altre frasi, al punto che mi sono convinta che effettivamente avevano ragione; l’ho lasciato, anche perchè mi sentivo la causa dei problemi che erano sorti tra i miei. Infatti, dopo un periodo da che l’ho lasciato, mio padre è tornato a stare a casa con mia madre. Alterno momenti di felicità a momenti in cui sprofondo in una tristezza impressionante; dormo, piango e non riesco più a studiare. E’ da precisare che io e lui, per motivi di studio, stiamo lontani. Quando l’ho rivisto avevo voglia di andare ad abbracciarlo, di risentire la sua voce, il suo profumo. Ho bisogno del suo amore: mi manca tutto di lui. Eravamo una cosa sola, ci completavamo a vicenda e ora, che credevo di aver fatto la cosa giusta, mi sento uno schifo! La ringrazio anticipatamente,
Giulia
RISPOSTA
Cara Giulia,
purtroppo nella tua mail ometti due dati importanti: uno è la tua età, l’altro è la tipologia di disabilità cui fai riferimento. Dal tono generale della lettera mi sembra di capire che siate entrambi giovani studenti, ipotizzo universitari, e che la disabilità non sia tale da impedire lo svolgimento di un percorso di studi e di scelte future. Il fattore età, cara Giulia, è molto importante: tutti noi ci troviamo in alcuni momenti della vita a fare delle scelte personali che inevitabilmente influenzeranno il percorso futuro. Talora queste scelte sono difficili solo per noi, talaltra, come in questo caso e come più spesso succede, coinvolgono altre persone intorno, e non è detto che queste le condividano; come avrai capito, mi riferisco ai tuoi genitori. I giovani adulti sono “costretti” proprio dalla fase del ciclo di vita in cui si trovano a prendere delle decisioni: il percorso di studi, il lavoro, la vita affettiva. Certo è che scelte vincolanti possono avvenire solo nel momento in cui uno può permetterselo, ovvero quando ha raggiunto una indipendenza propria tale da poterle portare avanti, magari andando anche contro gli altri, ma non dovendo dipendere da loro. Bisogna, insomma, assumersi il peso delle proprie scelte, sia che queste vadano a buon fine che non. Il discorso è che ogni scelta che facciamo ci porta da qualche parte ed è per noi esperienza di vita arricchente, ma è inevitabile che alcune siano accompagnate da maggiori difficoltà e sofferenze. Lavoro da anni nel mondo della disabilità e con estrema sincerità ti dirò che ritengo sia difficile, ancora oggi purtroppo, dire che chi è disabile non si trova a dover fronteggiare problemi maggiori rispetto agli altri, pratici o psicologici che siano. Ma proprio perché so di cosa parlo, posso anche dirti che in alcuni casi, grazie alla volontà, all’adattabilità e alle infinite risorse dell’essere umano si riesce a superare tutto ciò: a maggior ragione se si vive una relazione affettiva appagante e serena. Capisco i tuoi genitori, le loro preoccupazioni, le loro aspirazioni per te: so che lo fai anche tu. Capisco anche il tuo stare male in questa situazione in cui sei combattuta (e lo sei sempre stata, se mi dici che tu stessa temevi il giudizio della gente). A volte non è semplicemente il momento giusto affinchè un rapporto abbia un “lieto fine” e sia costruttivo, perché non si hanno ancora l’esperienza e le risorse necessarie per viverlo bene. Lascia che sia proprio il tempo a dirti e dirvi cosa ne sarà di voi: se tornerete insieme, pronti a vivere la vostra storia in maniera serena e totale, oppure se rimarrete buoni amici, o ancora se farete parte uno dei ricordi dell’altro. Probabilmente ti sembrerà una frase fatta, ma darsi del tempo senza pretendere subito che le cose accadano è spesso la cura migliore. Vivi adesso la tua vita perseguendo gli obiettivi che ti sei posta: continua i tuoi studi, coltiva le tue amicizie, fai delle cose che ti piacciano e che ti colorino l’anima e lascia che il tuo cuore e la tua “pancia”, con i loro modi, con i loro tempi, decidano per te.
Buona vita,
Dott.ssa Piana