timidezza

    DOMANDA

    Vorrei farmi nuovi amici, ma non so come, non so come conoscere gente nuova, non so cosa si dice per attaccare bottone con qualcuno, che frasi si usano, in genere sto sempre in mezzo alle persone e frequesto bar locali e discoteche, ma aspetto sempre io che qualcuno mi conosca e non l’incontrario, vorrei anche io approcciare con qualcuno per prima. Come superare la mia timidezza e far si che sia io a parlare per prima con le persone? Grazie

    RISPOSTA

    E’ molto positivo il desiderio di farsi degli amici, ma come in tutte le cose della vita, la medaglia ha almeno due lati. Il desiderio può esprimere un “vuoto” da riempire, oppure un “pieno” da riversare. Per dirla con altre parole, ci si può aspettare che altri diventino nostri amici, oppure che noi diventiamo amici degli altri. Nel primo caso l’iniziativa parte dagli altri e noi siamo in atteggiamento di attesa; nel secondo caso siamo noi a prendere l’iniziativa. L’amicizia è qualche cosa che si dà: è come seminare. Scegliere chi ha più bisogno, non chi sembra offrire di più. I risultati non sono certi: talvolta nasce una reazione di reciprocità, altre volte no.

    Come si vede non è problema di timidezza, ma di atteggiamento globale. Essere veramente interessati all’altro, ascoltare attentamente con la disponibilità di comunicare se stessi, cercar di venire incontro ai suoi desideri e ai suoi bisogni: sono cose da un lato spontanee, e dall’altro coltivabili. Talvolta la timidezza è semplicemente scarsa considerazione di sè, non fiducia nelle proprie capacità di interagire con gli altri. Da un lato è una caratteristica positiva, è un segno di delicatezza che ci preserva dalla prepotenza, dall’altro è superabile con la crescita di sè, con la constatazione che siamo più capaci di quanto pensiamo, e quindi non dobbiamo avere paura dell’altro, ma siamo sullo stesso piano. Fedeltà significa che si crede nel valore del legame che eventualmente si instaura e che non deve essere interrotto per causa nostra.

    Infine di amicizie ve ne sono tante, di tanti tipi, e spesso sono contestualizzate all’ambiente in cui nascono. Se non si trova a suo agio in un ambiente, ne cerchii un altro …

    Osvaldo Da Pos

    Osvaldo Da Pos

    Docente di psicologia della percezione all’università di Padova. Laureato in biologia, si è occupato a lungo di percezione visiva, in modo particolare della percezione dei colori. Con un gruppo di colleghi ha fondato nel 1989 il centro interdipartimentale studi colore e arte presso l’università di Padova, dove insegna psicologia della percezione.
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