DOMANDA
buonasera professor Olivieri,
mi chiamo Antonio e scrivo da Milano.
volevo porle una domanda in seguito a diversi episodi di pneumotorace di mio figlio, 15 anni, che si è recato all’ospedale la prima volta il 14 giugno 2012 per dolori al torace davanti e dietro, situati nella zona del polpone destro.
hanno subito eseguito una RX torace scoprendo appunto un PNX destro spontaneo; inserendo poi un drenaggio, dopo clampaggio e nuova RX il polmone non era a parete quindi decidono di metterlo in aspirazione. questo 4 volte, il polmone non tornava mai a parete e i dottori parlavano di PNX massivo congenito.
hanno optato per intervento chirurgico in toracoscopia, asportando una piccola parte di polmone apicale trovando una leggera distrofia bollasa + una bolla di 1,5 centimetri che era la causa delle continue perdite aeree e collassi. hanno poi “raschiato” l’apice per farlo aderire spontaneamente senza ricorrere a talcatura vista l’età e la progressiva crescita del torace di mio figlio.
l’intervento è stato eseguito il 4 luglio , senza complicazione. mio figlio da 3 giorni presentava dei dolori e delle sensazioni di “sfregamento e simili a scoppio di bolle ” cosi da lui descritte. in una visita odierna ci hanno comunicato come non sia ancora a parete ma vi sia una piccola falda apicale ( 1/2 centimetri ). ci hanno rimandati a casa fissando una radiografia e una visita di controllo fra una settima. se non tornasse a parete cosa è opportuno fare?
grazie davvero per la disponibilità
RISPOSTA
La procedura seguita sin’ora mi sembra corretta. Attualmente si tratta quindi di seguire l’evoluzione della cicatrizzazione e attendere la stabilizzazione della guarigione. In seguito converrà eseguire una TAC del torace per definire meglio il tipo di bolle, la loro probabile natura e seguire la crescita anatomica e fisiologica dei polmoni del ragazzo. Non è opportuno avere fretta di intervenire: spesso piccole sacche di aria si riassorbono spontaneamente dopo un pò di tempo.