Integrazione vitamina D

    DOMANDA

    Gent.mo Professore, grazie ai suoi consulti pubblicati sul sito, oltre al TSH ( Tiroidismo di hashimoto trattato da anni con levotiroxina) ho appreso e fatto per la prima volta anche le analisi per dosare la Vitamina D il cui valore è risultato pari a 18 ng. Da un paio di mesi stavo integrando la dieta con un integratore pharmanord contenente sia selenio che vitamina D oltre che betaglucani, ma la vitamina D è rimasta ora ancora carente . Il TSH è risultato invece aumentato a 3,350 con FT3: 2,40 e FT4 a 1,10 a fronte di assunzione da alcuni mesi di formulazione tiche di 75 mg. Sto però meglio di quando avevo il TSH a 2,1 e FT3 a 3,00 con assunzione eutirox di 88 (meglio forse per recente supplementazione di selenio e vitamina d tramite integratore sopraindicato). Quindi sono a chiederle come integrare al meglio la vitamina D, sottolineando il fatto che proprio grazie alla lettura dei suoi consulti ho appreso che bisognava per gli ipotiroidei valutare questa vitamina e mi sono domandato come mai gli endocrinologi che mi avevano prima visitato in centri di eccellenza (a Pisa e Milano) non avessero tenuto conto di questo fattore.

    A tal proposito le chiedo se per l’integrazione della vitamina bisogna tenere conto delle caratteristiche del soggetto (nel mio caso uomo sui cinquantanni con peso 88) e/o anche dell’esposizione alla luce solare? Ringraziandola anticipatamente, volevo chiederle se visita in libera professione

    RISPOSTA

    Gentile Sig.re, credo che il fatto che stia meglio sia anche dovuto al fatto che il Tiche, al contrario dell’Eutirox, non ha lattosio come eccipiente. Per rispondere alla sua domanda la dose ottimale mensile di vitamina D, soprattutto nella tiroidite di Hashimoto in cui i valori di vitamina D sono più bassi, è di almeno 50.000 Unità di colecalciferolo/mese (ad. esempio Di Base 25.000 UI, 1 flacone monodose/ogni 15 gg); considerati i suoi bassi valori di partenza e il periodo dell’anno (in autunno/inverno i valori di Vitamina D scendono) è opportuno iniziare con un carico maggiore di vitamina D per i primi 4 mesi di assunzione (ad esempio 1 flacone a settimana) per poi passare alla somministrazione bimensile. Cordialmente

    prof. Andrea Fabbri

    Andrea Fabbri

    Andrea Fabbri

    Direttore dell’unità operativa complessa di endocrinologia e diabetologia dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma Nato nel 1956 a Roma, si è laureato all’Università La Sapienza e poi specializzato in endocrinologia. È direttore dell’unità operativa complessa di endocrinologia e diabetologia dell’ospedale Sant’Eugenio e del centro diagnostica e cura dell’osteoporosi al Centro traumatologico ortopedico A. Alesini. È professore associato […]
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