DOMANDA
Gent.mo dott. Concardi, sono una donna di 50 anni ed ho bisogno di qualche suo prezioso consiglio. A fine maggio 2014 in seguito ad un blocco rachideo con dolori da urlo, insopportabili per un essere umano, estesi alle spalle( sn e dopo qualche giorno anche ds) fino a metà braccio mi è stata prescritta una rmn del rachide cervicale (oltre a 2 settimane di cortisone e antidolorifici) e nel referto c’è scritto quanto segue: Non alterazioni dell’intensità di segnale dei corpi vertebrali che appaiono morfometricamente nella norma. Riduzione della curva di lordosi e tendenza alla verticalizzazione. Spondilosi, osteofiti marginali in parte retrosomatici tra C4, C7, artrosi interapofisaria, disidratazione dei dischi. In C4-C5 spazio ridotto, protrusione discale mediana paramediana destra con impronta sul sacco durale. In C5-C6 spazio ridotto, disco sclerosi, bulging a estensione foraminale bilaterale, focalità erniaria sottoligamentosa mediana paramediana intraforaminalele destra che occupa il recesso, il forame, il canale di coniugazione impronta la radice nervosa omolaterale, il sacco durale. In C6 – C7 bulging ad estensione foraminale bilaterale, focalità erniaria paramediana intraforaminale sinistra che occupa il recesso impronta la radice nervosa omolaterale. Ispessimento dei legamenti longitudinali. Canale vertebrale di dimensioni nei limiti. So che non ha le immagini, ma quanto è grave tutto ciò? Mi può dare delucidazioni in merito e la strada da percorrere? Grazie di cuore
RISPOSTA
Gentilissima signora,
tutto quello che descrive si riferisce a maggio scorso, manca una cosa fondamentale, come sta adesso? ha ancora gli stessi sintomi?
Il quadro che emerge dalla risonanza magnetica va sempre correlato con il quadro clinico. Se la sintomatologia è regredita non farei nulla. Tenga conto che con il passare del tempo il disco tende a disidratarsi e l’ernia a regredire, nel suo caso però c’è anche l’artrosi che può influire sulla sintomatologia.
Le consiglio una valutazione fisiatrica al fine di rivalutare il quadro clinico e stabilire cosa sia necessario fare.
Cordiali saluti.
Dott. Gianluca Concardi