DOMANDA
Mia figlia di 23 anni, celiaca da 10 anni, dopo un breve periodo di dieta gluten-free ha riportato valori normali di antitransglutaminasi. Nell’ottobre del 2010, alle analisi di routine, tale valore è aumentato a 68.
Si sono fatti accertamenti e si è verificato che c’era stata una mononucleosi che, a detta del gastroenterologo, poteva portare a variazioni delle transglutaminasi. Successivamente tale valore è sceso a 11. L’anno scorso nuovamente le antitransglutaminasi sono aumentate a 30,4. Effettuata una biopsia si è riscontrata un’infiammazione di entità lieve. A distanza di un anno le analisi riportano un valore di 38,2. Segue dieta glutenfree da 10 anni, senza modifiche sostanziali nel tipo di alimentazione. Di cosa si può trattare e come bisogna procedere?
RISPOSTA
Anche se una minima oscillazione dei valori di anticorpi antitransglutaminasi può verificasrrtsi in dipendenza di vari fattori fra cui infezioni virali o batteriche, stress e comparsa di altre patologie autoimmuni (per es. tiroidite autoimmune) è assai probabile che in questo rialzo degli anticorpi entrino in gioco soprattutto le ormai ben note contaminazioni involontarie cui il celiaco è esposto con estrema facilità nella vita quotidiana di tutti i giorni. Al momento non mi allarmerei più di tanto, ma mi limiterei a controllare tutti gli altri indici di assorbimento intestinale (ferro, transferrina, ferritina, folatenmia, albuminemia, etc..) ed aggiungerei alla ricerca anticorpale anche quella degli anticorpi amti pepditdi deamidati di gliadina di classe IgG che sono un marlker molto attendibile della compliance alla dieta.
Proif. Umberto Volta
Direttore Struttura Semplice Malttia Celiaca
AOU Policlinico S.Orsola-Malpighi
Università di Bologna