Stitichezza ostinata

    DOMANDA

    Salve Dott.D’Antiga,
    Le scrivo in merito alla stitichezza ostinata di mia figlia che ha 2 anni e 8 mesi, ma che ha problemi a riguardo a partire dal 4 mese di vita….Da circa un anno e mezzo assume macrogol perché le sue feci sono dure/caprine avvolte e anche capitato che fossero striate di sangue, (terapia suggeritami dalla pediatra)…Ho cercato per quanto possibile di farle assumere alimenti mirati, sono state eseguite analisi del sague per verificare allergie al latte e al glutine ma con esito negativo….Il problema è che nel momento in cui cerco di diminuire il dosaggio gradualmente la situazione torna a ripresentarsi sempre e devo puntualmente incrementare la dose….La bambina ha lo stimolo sempre ma se sospendo o tento di diminuire la dose le sue feci tornano ad essere secche dure e caprine…Sono molto preoccupata perché assume il macrogol ormai da più di un anno e mezzo e non vorrei che le possa far male e ho paura che questa situazione possa essere sintomo di qualche altra patologia. Cosa può consigliarmi di fare per risolvere questa situazione? Grazie per la Sua gentile attenzione

    RISPOSTA

    Buongiorno Signora
    la stipsi è un problema molto comune nei bambini, ma nella maggior parte dei casi non è dovuta ad una malattia, e la definiamo stipsi funzionale. Ritengo che la sua pediatra abbia già escluso la rara stipsi dovuta a cause organiche. Detto ciò la cura che sta facendo fare alla sua bambina è corretta. Questa stipsi in genere necessita di trattamento con macrogol per molto tempo, anche anni, soprattutto se insorge precocemente, e tende a risolversi quando il paziente raggiunge un certo controllo degli sfinteri. La dieta da sola non basta. Deve continuare con il macrogol, il quale è una sostanza inerte, non assorbita, che pertanto non ha alcun effetto collaterale se non l’effetto osmotico locale che serve ad ammorbidire le feci. Io di solito dico di non temere questa terapia, di cui spesso sono necessarie dosi elevate, perchè “tutto quello che entra da sopra esce da sotto”, non ha effetti sul resto del corpo. Le consiglio di continuare con la terapia e cercare di favorire la maturazione delle attività volontarie che favoriscono una regolarità delle scariche (quello che noi chiamiamo “toilette training”. Inoltre bisogna osservare se la sua bimba ha degli atteggiamenti ritentivi, cioè si oppone all’evacuazione, comportamento molto comune in questi casi, che va corretto. Ad un certo punto il problema si risolverà, ma ci vuole tempo.
    La saluto cordialmente
    Lorenzo D’Antiga

    Lorenzo Dantiga

    Lorenzo Dantiga

    EPATOLOGO E GASTROENTEROLOGO PEDIATRICO. Ha frequentato il King’s College Hospital di Londra tra il 1998 e il 2001. È stato Dirigente Medico nel Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova dal 2002 al 2009, anno in cui si è trasferito a Bergamo con l’incarico di responsabile dell’Epatologia Pediatrica. Dal 2015 è Direttore della Pediatria 1. Specialista […]
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