DOMANDA
Buongiorno Dottore
oltre a essere seriamente preoccupato per il posto di lavoro volevo sottoporre alla Sua attenzione una mia risonanza magnetica Lombo Sacrale che ho inviato alla mia azienda per essere tasferito vicino a casa e invece mi ritrovo ad effettuare una visita di idoneità. La RSM dice:
Alterazione del segnale, su base degenerativa per disidratazione del nucleo polposo, degli ultimi due dischi intersomatici lombari:
Bulging discoanulare posteriore al passaggio L4/L5
Protrusione focale postero-laterale destra del disco L5/S1
Non evidenti processi espansivi intradurali.
Spero di non perdere il lavoro e in attesa di un Suo cortese riscontro La ringrazio anticipatamente del tempo che mi ha dedicato.
Nb: 51 anni peso 75Kg
RISPOSTA
Egregio signore,
lei dice di essere preoccupato per il suo posto di lavoro, e devo purtroppo dirle che mi sembra che le sue preoccupazioni non siano ingiustificate, anzi, mi sembra che il suo posto di lavoro sia oggettivamente in pericolo.
Dal suo quesito non ricevo informazioni sul tipo di lavoro da lei svolto, che sono della massima importanza per una valutazione di medicina del lavoro. Non indica neppure la sua altezza, e non capisco quindi se è sovrappeso, il che avrebbe importanza per giudicare le cause della patologia che lei non indica e che l’ha indotta ad eseguire una risonanza. Mi affretto tuttavia a risponderle, perchè nella procedura che lei ha seguito c’è già stato un grave errore e spero di arrivare in tempo per impedirle di compierne altri.
L’errore molto grave che lei ha fatto, ma che purtroppo molti lavoratori commettono, è stato quello di esibire all’Azienda i propri dati sanitari. La riservatezza dei dati sensibili è un diritto tutelato per tutti i cittadini, ma è così lontano dalla mentalità dell’italiano medio che abbiamo avuto bisogno di una parola straniera, “privacy”, per indicarla. Forse perchè siamo un popolo da millenni sotto padrone, siamo portati a rivolgerci al datore di lavoro come se fosse un monarca illuminato e benefico. Esiste invece una legge, lo Statuto dei Lavoratori (Legge 300 del 1970) che è stata fatta apposta per impedire ai datori di lavoro di conoscere le condizioni di salute dei propri dipendenti ed evitare la tentazione che da questa conoscenza possa poi scaturire un trattamento dicriminatorio.
Lei non mi dice da che tipo di azienda dipende, né se è esposto a rischi professionali per il rachide. Se così fosse, bene farebbe l’azienda a sottoporla a visita di idoneità da parte del proprio medico competente. Anzi, dovrebbe essere già stato sottoposto a visita con giudizio di idoneità da parte di questo medico del lavoro.
Ma se ciò non è accaduto, significa che lei non è a rischio professionale. Quindi l’azienda, di fronte ad una malattia generica segnalata dallo stesso lavoratore, deve rivolgersi ad un ente terzo per una valutazione medico-legale della capacità lavorativa, come previsto dall’art. 5 della L.300/70.
Stia attento: entrambe le visite, sia quella del medico competente che quella della commissione medico-legale, si chiamano “VISITA CON GIUDIZIO DI IDONEITA'”. Ma la prima serve per continuare a farla lavorare senza pericolo per la sua salute o per quella di altri, mentre quella medico-legale potrebbe concludersi, nel caso di inidoneità, con la risoluzione del rapporto di lavoro.
Dal punto di vista clinico, il quadro della risonanza da lei eseguita potrebbe essere compatibile con una lombo-sciatalgia destra, un problema abbastanza comune nella sua fascia di età. Qualunque sia il lavoro da lei svolto, non esiste nessun obbligo da parte del datore di lavoro a trasferirla vicino al luogo che lei ha scelto come residenza.