Citomegalovirus.

    DOMANDA

    Buon giorno.
    Dal 3 al 10 aprile ho assistito mio nipote (con febbre alta) credendolo solo influenzato e ho fatto da babysitter al suo bimbo di sei mesi (che, apparentemente, non aveva nessun sintomo, nè lo aveva avuto, nè lo ha auto in seguito).
    Il 12 aprile sono andata a trovare mia figlia alla 20 settimana di gravidanza.
    Il 16 aprile ho appreso che mio nipote non era affetto da influenza, ma da citomegalovirus.
    Sono entrata in paranoia e ho fatto il test di cui le invio i risultati:
    Esito lgG 55 valori di rif. del mio laboratorio <4 negativo / 4-6 dubbio / >6 positivo
    Esito igM 0,12 valori di rif. del mio laboratorio <0,70 negativo / 0,70-0,90 dubbio / >=0,90 positivo
    Assodato che non ho la malattia in corso, (visti i valori igM) , come posso essere certa che non l’avessi in atto dieci giorni fa? Cioè, la mia acquisita immunità è antica o recente? È possible saperlo con altri accertamenti o comunque i risultati del test sono già tranquillizzanti? Grazie.

    RISPOSTA

    Gentile signora, le fornisco qualche informazione sull’infezione da CMV. Il citomegalovirus (CMV) è un virus che provoca una malattia normalmente non grave. Nella grande maggioranza dei casi l’infezione è asintomatica, cioè chi la contrae non manifesta sintomi. La percentuale di soggetti che hanno anticorpi anti-CMV nel sangue, nella popolazione adulta normale, è molto elevata (40-80%), il che significa che la malattia è molto diffusa e che molti di noi sono venuti a contatto con il virus. La positività delle IgG specifiche nel suo sangue testimoniano che anche lei in passato è venuta a contatto con il virus. Forse è possibile che anche sua figlia abbia sia positiva per una pregressa esposizione (ha fatto il ToRCH?). In conclusione è difficile che sua figlia sia stata infettata da lei, in quanto lei non ha avuto la malattia in fase acuta. In ogni caso, sua figlia, per estrema sicurezza, può effettuare il test degli anticorpi anti CMV (deve effettuare sia IgM che IgG). Il problema esiste se sua figlia ha le IgM positive (malattia acuta). Le ripeto, comunque, che è altamente improbabile.
    Si faccia risentire se ha bisogno di chiedermi qualche altro consiglio.
    cordiali saluti
    nicola abrescia

    Nicola Abrescia

    Nicola Abrescia

    Direttore della struttura complessa di malattie infettive e Aids donne dell’ospedale Cotugno di Napoli. Nato a Salerno nel 1947, si è laureato in medicina nel 1974 e si è specializzato in malattie infettive nel 1977. È docente di clinica delle malattie infettive alla facoltà di medicina dell’Università Federico II di Napoli.
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