PIEDE CAVO

    DOMANDA

    Salve Dottore, le scrivo perché dopo numerosi esami effettuati sul mio piede ancora non riesco a risolvere nulla.L’8 Novembre, ho avuto un infortunio sul campo di gioco, calcetto precisamente ( la informo che circa 5 anni fa, ho messo il plantare per il piede piatto, anche alluce valgo); nella lastra immediata non si è riscontrato nulla di fratturato, ma nell’ecografia successiva, la diagnosi è stata quella di una distors dei legamenti dl piede; così ho fatto tutte le terapie utili a tale problema, il dolore non passava e mi sembrava sempre meno paragonabile a quello che si prova in una distorsione.Cosi abbiamo effettuato una risonanza, referto:intenso edema osteo condrale del 1° cuneif, possibile frattura da confermare con esame radiograf. Edema osteo condrale verosimilm post traumatico della base del 1° metatarso.Fenomeni reattivo sinoviali a carico delle componenti muscolo tendinee della fascia plantare. Dopo queste risposte, ho effettuato l’esame radiogr sotto carico, e le risposte sono state solo quelle di un piede cavo e di una forte infiammaz.La fisiot mi parla di una forma di artrosi.Ho effettuato l esame baropodom , e adesso indosso i plantari, ma ogni volta che lo sforzo, si gonfia,ho dolore nel metterci il carico e toccando la parte gonfia, ho la sensazione che ci sia dell’acqua, comunque riscontrata nella risonanza.Le premetto che in questo arco di tempo ho fatto gli ultrasuoni e preso degli antinfiam.Ho bisogne delle infiltrazioni?
    Grazie mille anticipatamente

    RISPOSTA

    Dalla sua relazione purtroppo non si comprende la reale sede di dove lei nel piede avverte attualmente il dolore.La RMN eseguita segnalerebbe gli esiti di una possibile frattura del cuneiforme e segni di sofferenza post traumatica del 1 metatarsale.Prima di iniziare una terapia infiltrativa che andrebbe praticata nella sede del dolore penso potrebbe essere utile un tentativo con Magnetoterapia.Quando però parlo di magnetoterapia intendo l’utilizzo di apparecchi a noleggio per una terapia che andrebbe utilizzata nelle ore notturne per almeno 6/7 ore continuative (IGEA STIMULATOR 3392238661)Solo nel caso di insuccesso potrebbe entrare in discussione la terapia infiltrativa)Cordialmente Dott.Marco Pozzolini

    Marco Pozzolini

    Marco Pozzolini

    SPECIALISTA IN CHIRURGIA DEGLI ARTI INFERIORI. Coordinatore del servizio di diagnostica e chirurgia del piede al Centro diagnostico italiano (Cdi) di Milano e ortopedico di Humanitas San Pio X di Milano. Nato a Milano nel 1946, è laureato in medicina e specializzato in ortopedia. È esperto in interventi di protesi per l’anca, nella ricostruzione di […]
    Invia una domanda