DOMANDA
Buonasera dottore. Sono una donna di 52 anni e, da quado circa 8 anni fa presi da mio figlio gli ossiuri, non riesco più a liberarmene. Ho provato tutte le terapie possibili con i vari protocolli previsti per Vermox e Combantrin estese anche agli altri membri della famiglia, la mia igiene personale è diventata maniacale (guanti monouso e carta per il bidet) ma niente:periodicamente, dopo una serie di sintomi caratteristici quali insonnia, astenia, nausea, tachicardia ed occhiaie profonde, avverto il caratteristico prurito, guardo allo specchio e li vedo (il tutto suffragato da scotch-test). Ormai il mio disagio è enorme. Lo specialista infettivologo da me consultato (vivo a Caserta) mi dice che si tratta di auto-reinfestazione e che, aldilà dei farmaci e delle norme igieniche non ci sono armi per combattere. E’ possibile questo? Posso mai continuare all’infinito ad imbottirmi di Combantrin o Vermox senza risultato? Qual’è la tossicità di questi farmaci? La prego di darmi un parere, oltretutto vorrei capire se è il caso di rivolgermi ad un gastroenterologo esperto in parassitologia e, a tal proposito, se qui in Campania non ci sono centri specializzati (vorrei indicazioni) sarei disposta anche a recarmi fuori regione se sapessi dove sbattere la testa. Segnalo che prendo abitualmente Eutirox 50 mg, 1 cp Laxacol 800 per stipsi meccanica (rettocele) e che soffro di reflusso gastro-esofageo (terapie cicliche con Lucen 40 e Motilium). La ringrazio e la saluto.
RISPOSTA
Ci sono altri contagiati in famiglia? Se è solo lei deve disfarsi di tutto l’intimo, gli asciugamani e farsi un nuovo corredo poi lavarlo regolarmente con disinfettanti per bucato (tipo Napisan). Lo specialista di riferimento non può che essere un infettivologo e la terapia con antielmintici va seguita dalla somministrazione di purganti energici