DOMANDA
Egregio dott. Abrescia,
il 16 settembre sono stato operato in una clinica privata a Napoli, di emorroidi in trombosi di urgenza, quindi operazione chirurgica con un numero considerevole di punti.
Dopo 30/40 giorni avevo sempre febbre e il 13 c. m ho eseguito vari test di immunologia tra cui il test Ab anti HIV 1-2- con il seguente risultato ,, Presenti…. con il metodo chemiluminescenza.
Vorrei chiederle è possibile che da una operazione chirurgica in fase di urgenza o meno possa avermi contaminato l’HIV e questo metodo è abbastanza credibile , ho letto in vari post che vi sono anche molti falsi positivi , come e perché accadono questi falsi positivi. grazie anticipatamente
RISPOSTA
gent. lettore, al giorno d’oggi non è pensabile che si possa essere infettati dall’HIV durante un intervento chirurgico, peraltro nemmeno complesso e senza neanche il ricorso ad emotrasfusioni. Si potrebbe, perciò, anche pensare che lei fosse infetto ancora prima dell’intervento. Il test di prima battuta, se positivo, deve essere confermato da un test di conferma (WesternBlot) che da la sicurezza della positività, prima di darne comunicazione alla persona interessata.. Mi sembra che lei non riferisca di essersi sottoposto a tale test. Quindi, se non ha fatto il test di conferma, lo esegua e se positivo si rivolga ad un centro di Malattie Infettive specializzato per la diagnosi e cura dell’infezione da HIV. Ho letto che è di Napoli o della provincia. In tal caso potrebbe rivolgersi all’Ospedale Cotugno e affidarsi alle cure di uno dei 3 centri clinici dell’Ospedale Cotugno che si occupano di HIV. Se non ha fatto il test di conferma, potrebbe eseguirlo presso il Gruppo C (ambulatorio dell’ospedale che esegue il test anche in totale anonimato)
Se ha necessità di altri chiarimenti mi ricontatti
nicola abrescia
