DOMANDA
Egregio Professore, Le scrivo in merito a mio papà di 86 anni. Ha eseguito un’ecografia addome sei mesi fa dalla quale è risultato un aneurisma dell’aorta addominale del diametro di 3,5 cm , lunghezza 7 cm. Ha eseguito recentemente un’ecografia di controllo dove è risultato un aumento del diametro a 3,9 cm. L’ecografa ha richiesto un’ angio-tac dalla quale è risultato: Aneurisma sacciforme AA sottorenale con diametro trasverso massimo poco cranialmente al carrefour iliaco del diametro di circa 4,4 cm ed estensione craniocaudale di circa 7 cm. Il colletto inferiore dell’aneurisma dista circa 1,5 cm dalla biforcazione iliaca e il colletto superiore circa 3 cm. dal piano delle arterie renali.
Lo specialista pensa che non sia attendibile il confronto tra un’ecografia e una tac. Concordo che la tac è un esame senz’altro più preciso rispetto ad un’ecografia, ma può essere così ampia la differenza oppure si può dedurre che effettivamente sia avvenuto un peggioramento rapido?
Vorrei cortesemente un Suo parere circa la necessità di un intervento, il rischio in relazione all’età, all’ipertensione in cura da tanti anni, alla carotide ostruita al 40% in cura con antiaggregante. Cuore e reni senza particolari problemi.
Gentile Dottore, spero di ricevere un Suo parere e ringraziandola anticipatamente Le porgo cordiali saluti.
Alessia
RISPOSTA
Dai dati forniti, età della persona, ma soprattutto riscontro di una dilatazione aortica più che di un vero aneurisma aortico, non mi pare che sussista una indicazione chirurgica. Le differenze tra esami, ecografia e TAC, ci sono, ma mai decisive per l’indicazione chirurgica, che resta in mano all’esperto chirurgo ed alle Linee guida condivise internazionalmente sull’argomento.
Certo un parere via internet è limitato dall’assenza di visita della persona e diretta visione degli esami, ma ritengo che possa stare tranquillo per suo padre che con l’intervento chirurgico avrebbe più rischi che a non operarsi.
Cordiali saluti
Prof. Giovanni B. Agus