DOMANDA
Salve dottore, ci troviamo in una situazione molto delicata abbiamo mio nonno 83enne che a seguito di coliche, dovute probabilmente ad una massa al pancreas che hanno rilevato a seguito di una colangioRMN , ha avuto un’insufficienza renale con valori di creatinina che hanno raggiunto i 5.1 a seguito di ricovero il valore è rientrato a 1.5 (con catetere). Da una settimana ora l’abbiamo portato a casa e urina molto meno e dalle ultime analisi il valore è a 2.75. Lei che ci consiglia di fare? siamo nel pieno panico. In estremis è optabile una dialisi? O sarebbe inutile?
Grazie mille in anticipo.
RISPOSTA
La dialisi è una terapia salvavita, quando la funzione renale si esaurisce. Una volta esisteva una selezione dei pazienti in base all’età o al tipo di patologia. Ad esempio i pazienti con neoplasie erano esclusi.
Ora la situazione è cambiata: né l’età né la presenza di una neoplasia escludono i pazienti dalla dialisi. Tuttavia, è sempre importante considerare, soprattutto in pazienti anziani e complessi come purtroppo sembra essere suo nonno, se l’inizio della dialisi porterà un prolungamento dell’aspettativa di vita e sopratutto se porterà ad un miglioramento della qualità di vita rispetto all’opzione di non fare il trattamento. In altri termini la dialisi non deve essere fonte solo di sofferenza e prolungare il processo che porta a fine vita le persone, ma deve consentire di vivere con relativa serenità il periodo di sopravvivenza guadagnato.
Questa valutazione è di solito molto difficile da fare e richiede la collaborazione dell’oncologo e del nefrologo che curano suo nonno. Questi specialisti potranno indirizzarvi ed aiutarvi a prendere la decisione migliore.
Cordiali saluti,
Maurizio Gallieni