Linfoma Di Hodgkin e terapia da intraprendere

    DOMANDA

    Buonasera dott. Angelucci,
    sono un ragazzo di 22 anni. Mi scuso sin da ora se sarò un po’ lungo nel scrivere la mia storia, ma ci tengo ad essere preciso il più possibile. A Luglio 2015 mi è stato diagnosticato un Linfoma Di Hodgkin. Non avevo alcun sintomo, se non un prurito insopportabile che mi attanagliava da un po’ di tempo, poi, le vene del braccio e del torace alla parte sinistra si gonfiarono tanto che erano diventate molto evidenti.
    Quindi su consiglio del medico curante eseguo RX al torace dal quale emerge slargamento del mediastino. Faccio ulteriori controlli con TAC total body e PET e con essi scopro di avere una massa di 15×15 cm al mediastino, varie linfoadenopatie a livello laterocervicale e in generale al collo, altre linfoadenopatie all’addome ed infine interessamento anche ad entrambi i femori. Quindi per stabilire il tipo di Linfoma eseguii una biopsia di un linfonodo e dalla quale i medici constatarono che fossi affetto da Linfoma di Hodgkin sclerosi nodulare IV stadio, A poiché in assenza della triade di sintomi.

    Fortunatamente la BOM fu negativa. Quindi ho iniziato il percorso di cura con chemioterapia ABVD programmato per 6 cicli totali. Al 2° ciclo ho eseguito una TAC al torace dalla quale emergeva una buona risposta con dimezzamento della massa toracica. Alla fine del 3° ciclo eseguo la PET la quale anch’essa mostra un’ottima risposta essendo negativa. Quindi continuo e finisco tutti e 6 i cicli.

    Al termine di questi, finiti a Gennaio di quest’anno, eseguo ancora una TAC sempre con buoni risultati, con sola massa residua di 6×3 cm al mediastino. Quindi rimango un mese e mezzo senza fare alcuna cura aspettando che la chemio si smaltisse per eseguire la PET di fine percorso. Il risultato di questa però non è come speravo. Purtroppo è emersa una captazione di livello Deauville 5 al mediastino. La captazione è di dimensioni molto piccole di circa 1 cm, ma c’è ed è molto forte. Il mio ematologo ha optato per farmi fare 1 mese di radioterapia mirata, poi un mese e mezzo di pausa per rieseguire la PET.

    La mia domanda è questa: è giusto eseguire la radioterapia in questo momento, oppure è meglio se si procede con la terapia di seconda linea e di conseguenza trapianto autologo delle cellule staminali? È un pensiero che non mi fa dormire la notte, ne vale della mia vita, come può aver notato sono molto informato sulla malattia che ho, infatti ho letto anche tutte le linee guide europee aggiornate per la cura del Linfoma di Hodgkin, ma ho bisogno lo stesso di un consulto con un medico.

    Ringraziondola per l’attenzione le porgo cordiali saluti.

    RISPOSTA

    Gentile signore

    La sua storia è molto precisa e dettagliata e mi permette di essere preciso nel rispondere. Il comportamento del suo ematologo è assolutamente corretto. Un singolo residuo di capostazione deve essere trattato così come proposto. Non ci sono dubbi in proposito. Forse un mese dalla radioterapia è poco dopo la radioterapia per avere un esame affidabile.

    In bocca al lupo, è in buone mani.

    Emanuele Angelucci

    Emanuele Angelucci

    TUMORI DEL SANGUE. Direttore del dipartimento di oncologia medica all’ospedale oncologico Armando Businco di Cagliari. Nato nel 1958, si è laureato all’Università degli Studi di Bologna. Si è specializzato in ematologia, in oncologia clinica e in medicina interna all’Università degli Studi di Ancona. È anche direttore della struttura complessa di ematologia e trapianto di midollo […]
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