Terapia per diverticoli

    DOMANDA

    Egregio dottor Casetti,
    ho 68 anni e sono pensionato. Ho eseguito colonscopia di controllo con i seguenti risultati(tralascio i positivi):numerose e ampie bocche diverticolari alcune abitate da coproliti a livello del colon discendente e del sigma.Le chiedo:cosa fare per facilitare la scomparsa dei coproliti? Quanti mesi in un anno dovrei fare la seguente terapia Normix 200 mg 2cp per due volte al dì per una settimana seguito da 10 gg di Psyllo megafermenti?
    E’ una terapia valida o esiste qualcosa di più efficace? Quali semi è meglio escludere dall’alimentazione?Per il momento avverto saltuariamente o leggero mal di pancia generico che scompare da solo dopo un pò o un leggero dolore nella parte sx dell’addome ma vorrei evitare di peggiorare.
    La ringrazio anticipatamente se vorrà rispondermi perchè sono un pò preoccupato

    RISPOSTA

    La diverticolosi del colon è assai comune e presente praticamente in tutta la popolazione di età media e avanzata. Comunemente non da’ fastidi particolari e non richiede provvedimenti terapeutici. I coproliti sono piccoli residui fecali che finiscono dentro i diverticoli per cui è importante avere feci ben idratate, abbondanti e scorrevoli (assumere liquidi in quantità di almeno 1,5 litri al dì, consumare fibre vegetali e olio di oliva e non condurre vita sedentaria) per favorire regolari evacuazioni  dell’intestino. Se questo garantisce benessere credo non occorra altro. Se invece ci sono fastidi costanti la terapia suggeritale potrebbe essere di qualche utilità, ma non garantisce sicura prevenzione di eventuali complicazioni infettivo/infiammatorie, I semi no rappresentano un problema nella maggior parte dei casi

    Tino Casetti

    Tino Casetti

    Primario di gastroenterologia all’ospedale di Ravenna. Nato nel 1948, si è laureato in medicina nel 1973 e poi specializzato in gastroenterologia all’università di Bologna, e in malattie infettive all’università di Ferrara. Dirige il dipartimento di malattie dell’apparato digerente e del metabolismo dell’ospedale di Ravenna (foto di R. Bruno).
    Invia una domanda