DOMANDA
Buongiorno dottore,
sono un donatore AVIS maschio di 56 anni peso 73 kg, nell’ultima donazione mi hanno riscontrato una proteina “dannosa” in riferimento alla componente monoclonale gamma con questi valori : 3,7 % – 2,5 g/L . Gli altri valori ( alfa 1/2 beta 1/2 e gamma globuli ne ) sono tutte nella media . L’unico valore che è sempre leggermente basso è il ferro.
Mi prospettano la possibilità che non potrò più fare donazioni.
Mi può dare un suo parere sulla componente monoclonale , come si forma, se è dovuta alle donazioni e come meglio comportarsi in questi casi.
Grazie
RISPOSTA
Buongiorno. La presenza di una piccola componente monoclonale in zona gamma all’elettroforesi delle sieroproteine indica l’esistenza di un clone di plasmacellule (che sono le cellule deputate alla produzione degli anticorpi, detti anche immunoglobuline). Nella grande maggioranza dei casi questa situazione viene inquadrata come gammopatia monoclonale di significato indeterminato (MGUS), e rappresenta una condizione del tutto benigna con una probabilità di evoluzione in una condizione di “malignità” (per lo più mieloma) non superiore all’1-3% all’anno. Di certo non vi è alcuna relazione con le precedenti donazioni di sangue, ma in effetti la sua comprovata presenza costituisce una controindicazione alle donazioni.
Di fronte ad un nuovo riscontro di componente monoclonale è comunque opportuno eseguire una serie di accertamenti atti a confermare la diagnosi di MGUS. Tali accertamenti, che devono essere prescritti dal curante o eventualmente dallo specialista ematologo, sono essenzialmente esami ematici e delle urine, più eventualmente una ecografia addominale e una radiografia del torace (in rari casi le componenti monoclonali possono associarsi a sindromi linfoproliferative di altra natura).
Cordiali saluti,
Francesco Onida