Dna esame del sangue e geloni

    DOMANDA

    Egregio Prof. Giovanni Agus

    mi chiamo Alessia e ho 34 anni.

    Ho eseguito un prelievo di sangue ed in seguito all’indagine diagnostica effettuata, sono risultata essere portatrice in eterozigosi composta per i polimorfismi A1298C e C677T del gene dalla metilentetraidrofolatoredutassi (MTHFR).

    Per favore nello specifico mi può spiegare cosa significa? GRAZIE.

    Note:

    -Mi tolga una curiosità, ma questo risultato dell’esame del sangue, indica che io sono predisposta ad una cattiva circolazione sanguigna?quali sono tutti i vari esami da seguire per capire se una persona ha una cattiva circolazione?

    -Da circa 5 anni, appena le temperature si abbassano ed inizia ad essere un po’ più fredda l’aria (intorno ai primi di ottobre), le mie dita delle mani, rispondono in maniera “esagerata” e purtroppo diventano fredde, arrossate, con geloni e questo fenomeno si verifica, finché non arriva la bella stagione (verso maggio) eppure ho sempre l’accortezza di proteggere le mie mani dal freddo con i guanti, però ciò non basta! Perché ho questo problema? Eppure in passato non si verificava, invece da 5 anni si verifica: i primi anni erano “coinvolti” solo qualche dita, invece adesso sono coinvolte tutte e 10 le dita…può essere la spia di qualche problema di salute? Esteticamente mi danno molto fastidio, c’è una soluzione che non siano né creme al cortisone e né integratori?

    La ringrazio di cuore per tutti i consigli che potrà fornirmi.

    RISPOSTA

    Si tratta di due aspetti diversi della nostra salute.

    Nel primo caso ha scoperto che è portatrice di un’anomalia genetica che può anche avere ricadute sulla circolazione del sangue in senso pro-trombotico. C’è da chiedersi perché e chi le abbia fatto fare queste indagini. Ed a questi chiederne conto. Ricorderò comunque che non sono test raramente riscontrabili e pertanto non ne deve essere particolarmente preoccupata. Certo, è un alert perché non fumi, sia attenta agli ormoni femminili in eccesso, insomma ad altri fattori di rischio trombotici (tra cui l’obesità).

    La predisposizione ai geloni parrebbe del tutto a se stante. Lei ne è a conoscenza da anni e mi pare che faccia adeguata prevenzione da quanto cita. Premesso che manca il dato emodinamico e anatomico vascolare (ultrasuoni, pletismografia, capillaroscopia) e la stessa visita, aggiungerei l’uso di creme idratanti e cosiddette antifreddo (non cortisoniche). Finanche farmaci, se del caso, tipo pentossifillina e, forse, aspirina.

    Cordiali saluti

    Prof. Giovanni B. Agus

    Giovanni Agus

    Giovanni Agus

    CHIRURGO VASCOLARE. Professore ordinario di chirurgia vascolare all’Università degli Studi di Milano. Nato a Cagliari, svolge attività chirurgica e di ricerca in angiologia arteriosa, venosa e linfatica. È presidente d’onore del Collegio italiano di flebologia. Inoltre è autore di oltre 400 pubblicazioni e 13 libri sulla sua specialità. È impegnato nel no profit come vicepresidente […]
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