Derealizzazione stagionale, quale soluzione?

    DOMANDA

    Gentilissimo Dottore,
    Mi sono trovata per caso in questo forum e ho pensato che potesse darmi un parere riguardo la mia situazione, essendo lei uno specialista in materia.

    Dall’età di 15 anni mi trovo a vivere, generalmente nei cambi stagionali, quella che viene definita derealizzazione.
    Il mio percorso non è stato semplicissimo perchè parlandone con le persone care spesso non riescono a comprendere questa sensazione e tendono a minimizzare il malessere che provo giudicando con superficialità.
    Ho così tentato di risolvere assumendo i fiori di bach ma, non ho avuto miglioramenti sostanziali. Il disagio quindi passa da sè e si ripresenta ciclicamente in marzo, settembre e dicembre.
    Durante questi anni mi sono documentata e mi sono rivolta al medico di base che mi prescrisse il sereupin e funzionò molto bene.
    Posso dire che dopo i 20 anni la situazione è molto migliorata la “crisi” si presenta solamente nel mese di marzo e non ricorro all’uso di farmaci.
    Purtroppo, sono qui a scriverle perchè quest’anno la derealizzazione si sta manifestando prepotentemente e mi rendo conto che la mia buona volontà ad allontanare la sensazione non sempre si dimostra efficace. Allo stesso tempo vorrei non ricorrere all’assunzione di medicinali. In questo periodo mi sto recando da una psicologa alla quale ho esposto il mio problema però non mi è stato utile in quanto si è limitata a cercare l’origine del problema senza risultati.
    Che cosa potrei fare?

    RISPOSTA

    Buongiorno,

    la derealizzazione è un sintomo che si associa a diverse entità nosografiche tra cui i Disturbi d’Ansia, dell’Umore e i Disturbi Dissociativi o i Disturbi Psicotici. Spesso si associa ad altri sintomi come la depersonalizzazione. La stagionalità di cui riporta e il beneficio del farmaco farebbe protendere ad escludere almeno alcune forme.

    Certamente la invito a rivolgersi al suo medico per un approfondimento diagnostico magari specialistico. Quindi affidarsi al curante per valutare la forma migliore per lei di cura. Sia i farmaci, sia le psicoterapie (compresa la tecnica EMDR) sono risultati utili.

    Una nota: non è chiaro dal suo scritto che psicoterapia stia seguendo, nè da quanto, ma sappia che la frequenza settimanale e la durata del trattamento -quando si è avviata una relazione terapeutica- sono i fattori più utili al miglioramento.

    Cordiali Saluti

    Federico Baranzini

    Psichiatra e psicoterapeuta a Milano

    Federico Baranzini

    Federico Baranzini

    Esperto in dipendenze patologiche, farmacoterapia e disturbi depressivi nella terza età e nei disturbi di personalità Classe 1973, milanese di adozione, si è laureato in Medicina nel 1999 e ha conseguito la Specializzazione in Psichiatria e Psicoterapia nel 2004 presso l’Università degli Studi dell’Insubria di Varese. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Psico-Farmacologia Clinica […]
    Invia una domanda