DOMANDA
Buongiorno dottore,
sono una donna di 41 anni. L’8 dicembre sono caduta dall’ ultimo gradino della scala di casa, riportando distrazione e distorsione della caviglia, e una probabile frattura del V metatarso, non confermata dalla radiografia x via del grosso edema. Mi è stato applicato un semigesso, dopo una settimana la TAC confermava la lieve frattura, ma l’ortopedico mi ha tolto il gesso e consigliato scarpa talus x 20 GG.tuttavia ai primi di gennaio camminavo con dolore e il piede e la caviglia erano gonfi ed edamentosi.
La rmn a metà gennaio rilevava parecchie fratture intraspongiose,versamenti ed edemi e tenonosivite dei tendini del piede. Ho tenuto il piede in scarico x 18 GG con 2 stampelle, camminato x un mese con una stampella e fatto 18 tecarterapie. Purtroppo ho ancora dolore,soprattutto dove le dita si attaccano al piede, sia camminando, che col piede in scarico, spesso avverto bruciore e un forte calore.
La RMN eseguita il 23 marzo indicava nell’esito: versamento articolare della tibio tarsica e in particolare al mesopiede con evidente edema dei tessuti molli per i scheletrici in un quadro di probabile algodistrofia post traumatica. Inoltre si segnala un evidente aumento e accentuazione dell’ edema intraspongiosa dei capi ossei del mesopiede e della base del primo del secondo e del terzo metatarso.
Cosa potrei fare? Avverto molto dolore, e purtopoo questo mi porta a camminare male! Dovrei consultare un ortopedico o un reumatologo?
Grazie Silvia
RISPOSTA
Cara Silvia,
individui un medico, non importa la specialità, che sia in grado di porre una corretta diagnosi (verosimilmente un’algodistrofia da ciò che mi descrive) e che inizi un trattamento adeguato, ovvero con un farmaco che riporti in scheda tecnica la specifica indicazione (se di algodistrofia si tratta).
Cordialità.
MVarenna